Agenzia delle Entrate: chiarimenti su versamento acconti

Nei giorni scorsi, l’ Agenzia delle Entrate è intervenuta per chiarire le modalità di versamento del secondo acconto in base alle novità introdotte dal decreto fiscale 124/2019 articolo 58.

Secondo le nuove disposizioni fiscali, è stato stabilito che gli acconti Irpef, Ires e Irap possano essere corrisposti in due rate. Ognuna delle quali per un ammontare del 50%.

Con la risoluzione 93/E/2019 del 12 Novembre 2019 si precisa dunque che:

fatto salvo quanto eventualmente già versato per l’esercizio in corso con la prima rata di acconto con corrispondente rideterminazione della misura dell’acconto dovuto in caso di versamento unico.

I soggetti coinvolti, pertanto, potranno versare il secondo acconto nella minor misura del 50% indipendentemente dalla data di effettivo versamento della prima rata nella misura del 40%.

Nel caso in cui l’acconto sia invece dovuto, per legge, in un’unica soluzione, la percentuale di riferimento è del 90%.

Acconto imposte ridotto anche per minimi e forfettari.

Ecobonus per gli immobili in affitto: è ancora scontro tra ADE e Cassazione

Nel frattempo, la Cassazione ha stabilito che la detrazione riconosciuta per i lavori di riqualificazione energetica spetta anche per gli immobili concessi in locazione. Ancora una volta, dunque, viene smentita la linea dura dell’ Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia fa leva sulle proprie circolari per avvallare le azioni di recupero delle detrazioni. Ma la cassazione precisa che tali documentazioni rappresentano solo un parere dell’amministrazione, non vincolante per il contribuente.

In particolare, la Corte di Cassazione specifica che non vi è alcuna differenza tra beni merce e beni strumentali ai fini delle detrazioni previste dall’ecobonus. E, dunque, è possibile usufruire delle agevolazioni anche in caso di affitto.

Nella sentenza oggetto della disputa, la Cassazione considera che non vi è alcun limite esplicito sui bonus fiscali per i lavori su beni merce.

Dunque, l’Agenzia delle Entrate viene condannata anche al pagamento delle spese in favore della società pari a 1.500,00 euro per competenze, 200,00 euro per esborsi, oltre che a spese forfettarie pari al 15% e accessori.

Ma la politica dura dell’ ADE continuerà anche nel 2020. Previsti rigidi controlli a tappeto. In particolare, verranno presi di mira conti correnti, pensioni, disoccupati, privati, liberi professionisti e negozi. Previste nuove misure per contrastare l’evasione.

Il Governo conta di recuperare 7 miliardi di euro. Per raggiungere l’obiettivo, le verifiche del fisco ricadranno su diversi aspetti e attività fiscali dei privati e delle imprese. Parliamo di giacenze medie, flussi, saldi, dichiarazione dei redditi e contributi INPS.

Per le imprese, ci sarà una stretta su scontrini e fatture elettroniche.

 

Autore dell'articolo: Redazione

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