Lufthansa non è interessata a questa Alitalia. La compagnia tedesca non si defila, ma non avanza. Stando alle dichiarazioni di Carsten Spohr, numero uno del colosso aereo tedesco, Alitalia va ristrutturata. Altrimenti non ci sarà interesse.
Si tratta di dichiarazioni, nonché condizioni, volte principalmente ad allungare i tempi. I tedeschi sperano in tempi più lunghi, senza scoprire le carte.
La scadenza del 21 Novembre per presentare un’offerta viene considerata da Spohr non realistica. I commissari straordinari della compagnia italiana hanno ieri confermato che, dunque, i tempi potrebbero allungarsi.
Il parere di Spohr è che:
Prima di investire c’è bisogno di una newco Alitalia perché ci sia il nostro interesse a investire. Crediamo che la sovrapposizione del mercato di Alitalia renda più interessante avere accordi commerciali.
In sostanza, l’azienda tedesca vuole rimanere fuori da quelle problematiche strutturali che hanno portato la compagnia aerea italiana al crollo e che le stanno impedendo di risalire la china. Tra Delta e Lufthansa, il closing potrebbe essere fissato per Marzo 2020.
Tutti i numeri del Commissariamento
Sembra non avere fine la questione Alitalia. L’azienda italiana si trova ancora senza un compratore, i tempi si allungano e lo Stato continua ad erogare prestiti. L’ultimo di 400 milioni.
Il primo prestito, quello da 900 milioni, è stato completamente utilizzato. Senza un secondo prestito, la compagnia rischia di rimanere ferma entro Natale.
Non sono stati rispettati nemmeno i tempi di restituzione. Il primo prestito non solo non è stato restituito secondo le scadenze concordate, ma non sono stati neanche versati gli interessi previsti dal contratto.
Il commissariamento è riuscito a far registrare alcuni modesti risparmi rispetto alla gestione precedente, ma le perdite sono aumentate. Stando alle stime, la compagnia ha perso 900 mila euro al giorno, da maggio 2017.
Nel frattempo, il Ministero si è visto costretto, dati i numeri, a sospendere i soldi per le ferie dei dipendenti. Nel dettaglio, è stata dichiarato lo stop alla cassa integrazione ad Alitalia per l’equivalente di 1075 dipendenti: 75 comandanti piloti, 320 assistenti di volo e 680 lavoratori di terra.
Il provvedimento riguarda il periodo dal 24 settembre 2019 fino alla fine dell’anno.
I 400 milioni di euro stanziati dal governo potrebbero mettere in salvo i conti da qui a fine marzo e cioè nei mesi del passaggio delle consegne tra gestione commissariale e nuovi proprietari.
Che si tratti di Delta o Lufthansa non è ancora chiaro. Quel che è chiaro è che i tempi si allungheranno, forse proprio di altri sei mesi. Con la stima complessiva di un anno per salvare la compagnia.