Parliamo spesso dei rincari energetici, che sono dettati dai continui aumenti del petrolio, ma in questi giorni una associazione ha monitorato attentamente il prezzo dell’acqua. Le bollette dell’acqua negli ultimi due anni hanno visto una crescita incredibile del proprio costo, un aumento medio del 12.5%, con vette del 42% in alcune città. Rincari pesanti in città come Palermo (+35%), Trieste (+25%) e Roma (+21%), rincari minimi in altre città come Brescia e Potenza (+3%) e Catania (+1%). Ma quello che sconvolge è la differenza dei prezzi: una bolletta può costare dai 503 euro di Firenze, ai 445 di Ravenna, passando per i 391 di Genova e i 330 di Palermo; ma le tariffe più basse sono nelle grandi città, dove paradossalmente la bolletta ha un costo minore: in media sotto i duecento euro a Milano e Bergamo (129 euro Milano, 198 euro Bergamo), 225 euro per Roma, Napoli e Venezia.
Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, chiede una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. “Un’anarchia generalizzata. Perché passato il referendum non è che tutto vada bene. Anzi. A prescindere che l’acqua sia pubblica o privata, serve subito una regolamentazione a livello nazionale. E quindi che la neonata Agenzia, con tutti i suoi handicap, inizi quanto prima a lavorare. Per vigilare sull’applicazione di tariffe e piani di investimento, quindi stabilire standard omogenei di qualità”.
Pietro Gugliotta