La quotazione del Cambio Euro Dollaro oggi 20 Novembre è in lieve ribasso. Tuttavia, analizzando i grafici settimanali, il prezzo si mantiene in rialzo rispetto ai livelli toccati il 14 Novembre. Su un mese, invece, la tendenza rimane negativa.
Attualmente, il cambio EUR/USD si attesta a 1,1065, in ribasso dello 0,12%. Minimo e massimo di giornata toccati rispettivamente di 1,1056 e 1,1082. Su 52 settimane, invece, la quotazione minima è di 1,0879, mentre la massima ha toccato il valore di 1,1572.
Complessivamente, la variazione su un anno si attesta a -3,27%. Un valore che indica ancora la superiorità dell’economia statunitense nei confronti dell’Unione Europea.
Guerra commerciale USA CINA: senza accordo, aumenteranno i dazi
Nel frattempo, oltreoceano l’attenzione è ancora tutta concentrata sulla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Donald Trump ha ribadito che, in assenza di un accordo, la Casa Bianca è pronta ad aumentare le tariffe sulle importazioni di beni cinesi. In sostanza, l’obiettivo del Presidente USA sembra proprio quello di costringere Pechino a trovare una soluzione commerciale, e alla svelta.
Malgrado l’ottimismo generale, tuttavia, proprio in queste ore l’accordo sembra essere sempre più lontano.
Le parti sono ferme alla fase uno della trattativa e si rimbalzano le responsabilità. Pechino che non vuole impegnarsi in quote di ordini agricoli. E Washington non intende fare marcia indietro sulle misure intraprese verso i colossi tecnologici cinesi.
Al momento, sono state approvate solo alcune parti dell’accordo. Ad esempio, la Cina ha accettato di impegnarsi in materia di trasparenza valutaria. Consentendo anche l’accesso al mercato cinese per le società di servizi finanziari statunitensi.
A Trump, però, interessa di più che le autorità cinesi si convincano ad offrire concessioni sufficienti a giustificare la riduzione dei dazi. In primis, il tycoon statunitense punta all’abbandono della Forced Technology Transfer. Una pratica in cui un governo nazionale obbliga le imprese straniere a condividere la propria tecnologia in cambio dell’accesso al mercato.
Secondo il portavoce del governo cinese, la situazione è molto più semplice: la guerra commerciale è iniziata con i dazi imposti dagli USA e finirà se questi verranno revocati.
Attualmente, l’imposta stabilita da Trump ammonta a circa 550 miliardi di dollari. Il leader della Casa Bianca è pronto ad alzare questa cifra se, entro il 15 Dicembre, il governo cinese non si mostrerà disponibile a trovare un accordo.
Il nodo più importante della disputa riguarda senz’altro i colossi tecnologici cinesi. Trump si è trincerato dietro la valida giustificazione di un possibile coinvolgimento di tali aziende in operazioni che minano la sicurezza nazionale o gli interessi all’estero degli Stati Uniti.
Entro la fine dell’anno, dunque, un nuovo capitolo del duello USA-CINA.