Gli ultimi dieci anni hanno portato una forte emorragia dei lavoratori più giovani: il fatto è ben noto a tutti, oggi c’è il timbro ufficiale della ricerca effettuata dal Censis e dal Forum Ania-Consumatori. Secondo questa indagine, dal 2004 ad oggi, sono andati persi 2.3 milioni di posti di lavoro tra i ragazzi di 18-34 anni, un dato davvero molto grave. A rendere ancora più difficile, c’è la percentuale di giovani occupati: gli under 35 occupati sono scesi dal 58.7% del 2004, all’attuale 46%, con una flessione pari al -12.7%. Secondo lo studio redatto da Censis e Ania-Consumatori, questa perdita di posti di lavoro è quantificabile anche in termini economici: la disoccupazione giovanile è costata 152 miliardi di euro alle casse dello stato, una cifra davvero alta. A spaventare i giovani non è solo il presente, ma anche il futuro: il 40% dei giovani, ha versato un contributo per prestazioni di welfare; il 59% dei giovani che vive per conto proprio teme che le spese di welfare possano intaccare pesantemente il reddito familiare. I giovani intervistati non hanno dubbi: meglio emigrare dall’Italia. La pensa così una quota piuttosto importante degli intervistati: 3.2 milioni di giovani vorrebbe emigrare e trasferirsi all’estero. Ci sono già 3.7 milioni di giovani (nati fra gli anni Ottanta ed il 1996) che vivono all’estero, qualcuno anche per brevi periodi.