Il Centro Studi Confindustria ha pubblicato il consueto rapporto annuale. Il quadro del nostro paese è davvero negativo: l’Italia infatti scivola da quinta ad ottava potenza mondiale, scavalcata da alcune economie emergenti, come l’India, il Brasile e la Corea del Sud. L’Italia sta soffrendo la recessione, il credit crunch, definito “feroce” dal Centro Studi, ed anche la bassa redditività. Il Centro Studi Confindustria evidenzia queste tre cause, per giustificare lo scarso rendimento economico del nostro paese. A peggiorare la situazione, si aggiunge l’inefficienza della pubblica amministrazione, unita alla mancanza di una politica ad ampio raggio, che abbia una visione di lungo periodo. Fulvio Conti, nuovo vicepresidente di Confindustria per il Centro Studi, commenta così il rapporto. “Siamo di fronte a una sfida che richiede di tornare a pensare in maniera strategica, puntare sugli investimenti di lungo periodo, soprattutto in infrastrutture e innovazione, e di riequilibrare il carico fiscale per favorire investimenti e una ripresa dei consumi. All’Italia manca una visione di lungo periodo, un progetto Paese che identifichi le priorità e le linee di sviluppo” conclude Conti.