La cessione del quinto dello stipendio consiste tecnicamente nel ripagare un debito trattenendo direttamente dallo stipendio del debitore un quinto della somma totale che viene direttamente versato all’ente che ha fornito il prestito dal datore di lavoro. Rappresenta quindi da un lato indubbiamente una sicurezza per chi eroga, posto ovviamente che il datore sia considerato affidabile, e una semplificazione del pagamento per chi contrae il debito. Ma la cessione del quinto è una possibilità riservata solo a chi possiede un contratto a tempo indeterminato?
Un tempo era per buona sostanza così ma oggi le cose sono parecchio cambiate: le banche infatti si adeguano alla realtà lavorativa attuale e sono meno rigide nei requisiti per l’erogazione di prestiti e finanziamenti.
Lavoratori con contratto a tempo determinato e cessione del quinto
L’ente finanziario tende a concedere molto facilmente un prestito a chi voglia adottare la soluzione della cessione del quinto e possieda un contratto a tempo indeterminato presso un datore ritenuto affidabile (statale, privato con attività pluriennale e un certo numero di dipendenti ecc). Ma l’art. 13/bis della Legge 14 maggio 2005, n° 80 – Supplemento ordinario n° 91 ha reso possibile la sottoscrizione di prestiti rimborsabili tramite la cessione del quinto anche da parte di lavoratori con contratto a tempo determinato.
Ovviamente ci sono delle condizioni che bisogna tenere a mente e rispettare, prima fra tutte la durata del finanziamento che non può essere superiore a quella del contratto. Questo implica in genere dei prestiti di importi non molto elevati, ma che possono sicuramente aiutare un lavoratore con contratto a tempo determinato a sostenere un investimento che richiede liquidità immediata.
Se il lavoratore a tempo determinato che richiede un prestito può contare su garanzie reali o personali, come la proprietà di un immobile o la presenza di un genitore disposto a fare da garante tramite fideiussione ad esempio, è chiaro che ottenere il prestito diventa più probabile. La banca infatti, non garantita dalla busta paga, è però tutelata per altre vie. Si tratta di una formula che aiuta a richiedere prestiti anche ai lavoratori autonomi e con partita IVA.
Cessione del quinto e durata prestito: un esempio pratico
Facciamo un esempio pratico che ci aiuta a capire meglio come funziona la cessione del quinto in caso di prestiti senza busta paga. Un lavoratore con uno stipendio netto di 1000 euro e un contratto di due anni potrà chiedere un prestito da estinguere tramite la cessione del quinto per un importo massimo di 3400 euro con un TAN al 6,25%. L’estinzione del debito ovviamente va fatta entro i 24 mesi in cui è valido il contratto e anche in questo caso, come in quello dei lavoratori a tempo indeterminato, sarà il datore a trattenere alla fonte il 20% dello stipendio ogni mese.
2 commenti su “Cessione del quinto: si può concedere anche a chi non ha contratto a tempo indeterminato?”
Rachele
(15 Marzo 2018 - 13:08)Buongiorno sono Vitali Rachele avrei bisogno di una cessione del quinto anche stando a tempo determinato dal 2009 presso la stessa azienda sanitaria. Sono infermiera. Mi servirebbero 1500 con contratto ad un anno e s3 volete vi do come garanzia il mio tfr. Devo estinguere un debito non mio che non mi permette di fare nulla. Potete aiutarmi. ?
MARA
(12 Marzo 2018 - 07:38)NON VOGLIO APRIRE UN CONTO