La Cgia di Mestre ha portato avanti uno studio molto interessante sull’andamento dei prezzi delle tariffe pubbliche negli ultimi dieci anni. Dal 2002 al 2012, la situazione economica del nostro paese è mutata, così come sono cambiate le tariffe pubbliche: gas, elettricità, ma anche pedaggi autostradali, poste e ferrovie. Tutti servizi che nel corso di questi dieci anni, sono aumentati in maniera davvero importante, gravando sulle tasche degli italiani. Infatti c’è da porre una premessa: l’incremento del costo della vita, dal 2002 al 2012, è pari al 24. Ma quasi tutte le tariffe pubbliche hanno superato quella soglia. Partiamo dall’energia: il prezzo delle bollette del gas è aumentato del +33.5%, mentre l’aumento dell’energia elettrica si attesta al 38.2%. Male anche le ferrovie, che in dieci anni vedono crescere il prezzo dei biglietti del +53.2%. Aumentano anche il pedaggio autostradale (+47.5%), la raccolta dei rifiuti (+54.5%) ed i servizi postali (+28.7%). Ma lo scettro per l’aumento più alto, spetta alle bollette dell’acqua, che vedono un aumento delle tariffe pari al +69.8%. L’unico settore dove si trova un segno meno è la telefonia: in dieci anni, il prezzo dei servizi telefonici è sceso, grazie alle liberalizzazioni: le tariffe sono diminuite del -15.7%. Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, commenta questi dati. “L’introduzione dell’euro c’entra relativamente poco nell’impennata dei prezzi che va ricondotta al costo sempre più crescente registrato dalle materie prime, in particolar modo dal gas e dal petrolio, dall’incidenza delle tasse e dei cosiddetti oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre bollette, e ai modestissimi risultati ottenuti con le liberalizzazioni”.