Le aziende italiane sono in difficoltà, sono sempre di più gli imprenditori cinesi che decidono di investire nelle nostre aziende. E’ questo il quadro che emerge dai dati pubblicati nei giorni scorsi dalla Cgia di Mestre. Infatti i dati parlano chiaro: le aziende italiane sono calate del -1.6%, al contrario, c’è stata una buona crescita delle imprese cinesi in Italia, il +6.1%. Dati interessanti dunque, che fanno si che l’Italia sia una delle mete preferite dagli imprenditori cinesi. La Cina è infatti il terzo paese di provenienza degli imprenditori stranieri in Italia: il Marocco resta la nazione con il maggior numero di imprenditori in Italia, sono ben 72.014; al secondo posto troviamo la Romania (67.266 imprenditori) e al terzo, come già anticipato, la Cina, con 66.050. Un boom, quello cinese, da registrare negli ultimi sei anni: la crescita esponenziale dell’imprenditoria cinese in Italia è infatti datata 2008. In quell’anno, le imprese cinesi nel nostro Paese erano cresciute del 42.9%, quasi il doppio rispetto all’aumento medio dell’imprenditoria straniera. Secondo la Cgia di Mestre, gli imprenditori cinesi prediligono tre regioni in particolare: Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna, in queste tre regioni si concentra il 60% delle imprese cinesi nel nostro Paese. “Sebbene in alcune aree del Paese esistano delle sacche di illegalità che alimentano il lavoro nero e il mercato della contraffazione, non dobbiamo dimenticare che i migranti cinesi si sono sempre contraddistinti per una forte vocazione alle attività di business. I cinesi sono tra i migranti più abili nell’impiegare le reti etniche per realizzare il loro progetto migratorio che si realizza con l’apertura di un’attività economica” spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi.