Il problema della disoccupazione in Italia è sicuramente uno dei più pressanti: in queste settimane i dati relativi all’occupazione, hanno visto un netto aumento dei lavoratori a tempo determinato. Il precariato resta una delle soluzioni lavorative più praticate, sono sempre di più i precari impiegati nel mondo del lavoro, perfino nella pubblica amministrazione. E’ la denuncia della Cgil, che parla di “bomba sociale”. Ci sarebbero circa 230 mila contratti di lavoro a tempo determinato che scadranno a fine anno, contratti che non saranno rinnovati per problemi economici, ma sopratutto per i tagli praticati dalla spending review. Si parla di circa 160 mila lavoratori della pubblica istruzioni, ai quali vanno ad aggiungersi oltre 70 mila lavoratori del settore scuola. La Cgil dichiara guerra al Governo contro questi “licenziamenti di massa”: l’associazione sindacale ha chiesto che venga approvata una legge per prolungare i contratti precari, norma impossibile da approvare. Al momento c’è in piedi una trattativa fra i sindacati ed il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ma dal ministero dell’Economia, Grilli fa sapere che difficilmente ci saranno aperture. Nel frattempo incombe il problema dei precari nel settore dell’istruzione. “In questo comparto contiamo 200 mila lavoratori presenti nelle graduatorie, di questi 70 mila lavorano con un contratto annuale che scadrà entro la fine dell’anno mentre occupano posti vacanti”, spiegano dalla Cgil.