Cina: pronti 2 miliardi sulla blockchain

Secondo un recente report redatto da IDC, la Cina sembrerebbe finalmente pronta ad investire ben 2 miliardi di dollari sulla blockchain, entro il 2022. Un investimento che mostra un settore, quello delle criptovalute, in forte crescita. Sia dal punto di vista economico sia per quel che riguarda gli aspetti pratici della vita reale, potenzialmente migliorati dalla tecnologia blockchain.

Costi ridotti e dati più sicuri: questi gli aspetti che stanno spingendo la Cina verso un importantissimo passo avanti nei confronti del mondo delle criptovalute.

Il research manager di IDC China Blockchain Strategies, Yu Xue, ha spiegato che:

Nel 2018, molte aziende operanti in un’ampia gamma di settori industriali hanno iniziato a comprendere la blockchain e il suo potenziale di cambiare il mondo delle imprese. Ci aspettiamo che questo interesse per la blockchain continui nel 2019 e nei prossimi tre anni. Come settimo acceleratore di innovazione nell’economia digitale, la blockchain è una grande opportunità per molte aziende di trasformare i processi inefficienti in processi efficienti e sicuri.

Perché Pechino vuole affermarsi anche in campo fintech?

Non possiamo dimenticare che, durante il Bund Financial Summit svoltosi dal 27 al 29 ottobre a Shanghai, il vicepresidente del China International Economic Exchange Huang Qifan ha confermato il lancio di una propria moneta digitale da parte della banca centrale cinese.

La moneta si chiamerà Dcep (digital currency electronic payment). E nascerà dopo uno studio della tecnologia blockchain di ben sei anni.

Di fatto, la People’s Bank of China sarà la prima banca centrale al mondo a lanciare una propria moneta digitale.

Secondo le previsioni dello stesso Huang Qifan, il futuro delle criptovalute è centralizzato. Token come Bitcoin e Libra (Facebook), non avranno più successo.

La crescente attenzione della Cina verso il mondo delle criptocurrencies è testimoniata anche dall’entrata in vigore, il primo gennaio 2020, della prima legge sulla crittografia.

In sostanza, il governo cinese è pronto a sostenere la tecnologia blockchain nel nuovo ciclo d’innovazione tecnologica e trasformazione industriale, convinto si tratti di uno step fondamentale per il rilancio dell’economia.

Anche l’UE, seppur molto lentamente, starebbe pensando alla coniazione di una criptomoneta europea pubblica. La commissione europea sembrerebbe sempre più preoccupata dal fatto che Libra di Facebook possa cannibalizzare il mercato dei servizi di pagamento.

Nel progetto UE si legge:

La BCE e altre banche centrali dell’UE potrebbero utilmente esplorare le opportunità e le sfide dell’emissione di valute digitali da parte delle banche centrali, anche prendendo in considerazione misure concrete a tal fine.

L’economia mondiale, dunque, è sempre più all’insegna blockchain.

Autore dell'articolo: Redazione

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