Da gennaio le pensioni saranno un po’ più leggere, infatti dal prossimo mese entreranno in funzione i nuovi coefficienti per il calcolo dei trattamenti di vecchiaia calcolati con il sistema misto o solo contributivo. È da ricordare che la revisione dei parametri era già in programma nella riforma Dini (legge 335/95) e doveva scattare ogni dieci anni. La legge 247/07, stabilì invece di fare partire in nuovi coefficienti dal 2010 con aggiornamento ogni 3 anni.
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Secondo stime del Sole 24 Ore, la riduzione potrebbe oscillare tra lo 0,8% e il 3,7%. La Cgil calcola che con il metodo di calcolo contributivo, dal 2010, si perderà circa il 4% della pensione rispetto a coloro che vanno in pensione oggi con il sistema misto. Perdite ancora più consistenti se confrontate con le pensione prevista dal sistema retributivo. A subire maggiormente gli effetti dell’aggiornamento, saranno sicuramente i lavoratori la cui pensione si basa sul solo sistema contributivo. Un esempio ci aiuterà a capire meglio il decremento, una lavoratrice con 30 anni di contribuzione, avrà una pensione di circa 1.800 euro con il sistema retributivo o misto, e di circa 1500 euro in caso di sistema contributivo, con i criteri attuali. Con i nuovi parametri del 2010, arriverebbe a prendere invece una pensione di circa 1.700 euro con il sistema misto, o 1.400 con il contributivo. Perdite non indifferenti.
Per il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, non succederà nulla di grave, in quanto le pensioni aumenteranno seppur in misura minore. Domenico Proietti, segretario confederale della UIL, è categorico, per lui i nuovi coefficienti sono inadeguati alla realtà del nostro sistema, e chiede a gran voce nuovi criteri per la determinazione dei coefficienti.
Giuseppe Raso