Le famiglie italiane ad aprile hanno rallentato le spese e sono calati i consumi: è questo l’input che arriva dall’indice di Confcommercio, l’Icc, che ha segnalato in termini tendenziali, una diminuzione dei consumi dell’1,6%. Come sottolinea la stessa confederazione, “si tratta di una diminuzione che interrompe un periodo di graduale recupero, che era iniziato nell’ultimo trimestre del 2009”. Il comunicato della Confcommercio prosegue spiegando che “il dato dell’ultimo mese è stato peraltro largamente influenzato dalla dinamica della domanda di autovetture, come segnala il ripiegamento più sensibile, negli ultimi tre mesi, dell’aggregato totale rispetto a quanto registrato da quello computato al netto della domanda di autovetture”. Dunque il calo del comparto dell’auto è quello più sensibile: la tabella elaborata dall’Ufficio Studi Confcommercio, mostra come i “Beni e servizi per la mobilità” siano in calo del 14,8%. Tornando ai dati generali, lo studio ci mostra come i dati dimostrino una flessione evidente: basti leggere, che il dato “destagionalizzato”, ossia prendendo in considerazione il mese di marzo, fa segnare un -1,7%, dopo un bimestre di dati positivi. Oltre al comparto dell’auto, in negativo ci sono alimentari, bevande e tabacchi (-2%), gli alberghi e servizi ricettivi (-1,3%), abbigliamento e calzature (-0,6%). Stabili o in positivo altri settori, fra cui i beni e servizi ricreativi (+1,8%), servizi per la comunicazione (+2,7%) e quelli per la cura della persona (+1,6%). Tutte queste variazioni sono relative al mese scorso, quello dell’ultimo rilevamento, ossia marzo 2010. “Nel mese di aprile – si legge nel comunicato Confcommercio – la domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato una crescita dell’1,1%, legata in larga parte alla dinamica registrata dagli acquisti di elettrodomestici e TV. E’ presumibile che nei prossimi mesi, con il dispiegarsi degli effetti degli incentivi all’acquisto per molti prodotti considerati nell’aggregato, questo comparto possa evidenziare un’ulteriore tendenza al miglioramento della domanda”.
Pietro Gugliotta