I dati dell’Istat non sono particolarmente positivi: l’istituto ha rivisto in negativo le stime del Pil, ma nonostante questa notizia, in casa Confindustria c’è molta fiducia. Fiducia si, ma con prudenza: questo il messaggio del numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi. Ci vorrà ancora qualche anno infatti per risalire la china: gli effetti della recessione sono stati molto pesanti, serviranno almeno un paio di anni per recuperare il terreno perso. Confindustria però è ottimista: la recessione è finita. “L’Italia è a un punto di svolta, l’uscita dalla seconda lunga crisi iniziata nel 2007 sarà lenta. Sulla strada della ripresa persistono, rischi, interni e internazionali e ostacoli. Cruciale è la stabilità politica per rinsaldare la fiducia di imprese e consumatori” si legge nel documento realizzato dal Centro Studi di Confindustria. Si ritorna al fattore che in questi giorni sta facendo discutere più di tutti: la stabilità politica. E’ un tema fondamentale, anzi “cruciale” come si legge nello studio del Csc: senza un Governo unito e stabile, la crisi potrebbe prolungarsi, rendendo sempre più complicato ogni tentativo di risalita. Per quello che riguarda le stime del Centro Studi di Confindustria, sono state riviste al rialzo: dall’iniziale -1.9% del Pil nel 2013, le stime sono state aggiornate al -1.6%. Nel 2014 il dato è positivo: dalla stima iniziale del +0.5%, all’attuale +0.7%. L’ultimo trimestre 2013 poi dovrebbe vedere anche una frenata della disoccupazione, che anche nel 2014 dovrebbe restare stabile intorno al 12%.