Arrivano molte reazioni all’atto formato di Federmeccanica che ha disdetto il contratto nazionale siglato il 20 gennaio 2008. Ecco il commento di Emma Marcegaglia, il presidente di Confindustria. “La disdetta è solo una questione tecnica, è un atto di chiarezza. Sembrava che i lavoratori non avessero più un contratto. Il contratto ce l’hanno e stanno avendo gli aumenti. Abbiamo firmato il nuovo contratto nell’ottobre 2009 con decorrenza 1° gennaio 2010, quindi per noi è questo quello valido, che è migliore rispetto al precedente. Abbiamo firmato tutti i contratti di tutti i settori anche con la Cgil, come quello del tessile, dell’alimentare e altri: quindi il problema vero è la Fiom, che non accetta nessun cambiamento che renda le aziende più competitive. Abbiamo fatto la riforma degli assetti contrattuali che prevede deroghe e sanzioni nel 2009. È un’accelerazione rispetto a quanto già previsto allora. È ovvio che Fiat lo richiedesse per poter fare in modo che l’accordo di Pomigliano rientrasse nel nuovo contratto dei metalmeccanici, ma è un’operazione tecnica”. La risposta della Fiom è stata piuttosto istantanea: quattro ore di sciopero che saranno articolate diversamente per ogni città, entro il 16 ottobre, giorno in cui ci sarà la manifestazione nazionale a Roma. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini ha parlato di “decisione grave e irresponsabile, una scelta eversiva senza precedenti a cui si dovrà rispondere sia sul piano legale, sia sul piano del più diffuso conflitto sociale”.
Pietro Gugliotta