Nel giorno della giornata mondiale per la libertà di stampa, tiene banco la notizia che in Egitto continuino senza sosta gli arresti dei reporters. Ieri, infatti, la polizia egiziana ha fatto irruzione nella sede del sindacato dei giornalisti che si trova al Cairo, arrestando due reporters con l’accusa di aver diffuso importanti indiscrezioni in relazione alle isole di Tiran e Sanafir, oggetto di contesa nel Mar Rosso. Il presidente dell’organizzazione dei giornalisti in territorio egiziano si è detto esterrefatto, dichiarando che: “Le forze di sicurezza avrebbero dovuto informare prima il sindacato, è successo un fatto senza precedenti“.
Egitto: le associazioni dei giornalisti protestano a Roma
Le ambasciate egiziana, turca e iraniana sono state prese d’assalto, a Roma, per reclamare il rispetto dei diritti alla libertà di informazione. Tante le associazioni partecipanti, tra le quali Federazione Nazionale della Stampa, Ordine dei Giornalisti, Pressing-Nobavaglio, Articolo 21, Reporters senza frontiere, Usigrai e Amnesty International. Ovviamente, è stata reclamata a gran voce la verità sul caso Giulio Regeni; con lo stesso obbiettivo è partita la raccolta firme per far sì che venga interrotta la cooperazione militare dell’Italia con l’Egitto. L’appello è rivolto al Governo ed è stato sottoscritto anche da personaggi illustri, come Roberto Saviano, Valerio Mastrandrea e Stefano Benni. Nell’appello, si legge: “Non possiamo aiutare militarmente un regime che viola i diritti umani e che si oppone alla ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni. Per questo chiediamo al governo italiano di revocare la dichiarazione congiunta del novembre del 2014 in materia di cooperazione militare e di interrompere ogni assistenza militare e qualsiasi fornitura di armi al regime di Al Sisi”.
World Press Freedom Day: inno alla democrazia mondiale
La libertà di informazione è una delle armi principali della democrazia, in tutto il mondo. Contro i ricatti, le minacce e gli arresti nei confronti dei giornalisti nei diversi Stati del pianeta, le Nazioni Unite hanno organizzato la Giornata Mondiale della libertà di Stampa, manifestazione pacifista attiva fin dal 1993. Oggi, 3 Maggio 2016, numerosi cortei e sit-in celebreranno la libertà di stampa nelle piazze delle più importanti città del mondo. Quest’anno, dopo il caso Regeni e altre assurdità avute luogo in diversi regimi dittatoriali, le ambasciate dell’Iran, della Turchia e dell’Egitto sono state scelte come principali luoghi di protesta. Solo nel 2015, in Turchia si sono verificati oltre 700 arresti di giornalisti e reporters, un’ecatombe frustrante e umiliante per ognuno dei valori che rappresentano il concetto di democrazia. I due giornalisti arrestati ieri al Cairo sono l’ennesimo esempio dei gravi colpi inferti alla libertà di informazione di questi Paesi. Oltre all’accusa di informazione illecita nei confronti dei due reporters, la polizia egiziana ha contestato anche il reato di istigazione alla manifestazione. La disputa è nata a causa dell’accordo firmato dal re saudita Salman con il quale il sovrano ha di fatto ceduto a Riad le due isole del Mar Rosso Tiran e Sanafir, in cambio di investimenti. La decisione ha scatenato la protesta del popolo, sceso in piazza per chiedere l’annullamento dell’accordo. Per ora, sono stati ottenuti dai cittadini solo due arresti, gli ultimi di una lunga lista destinata, purtroppo, ad allungarsi incessantemente.