Fiat ha esercitato la terza opzione per accrescere il proprio patrimonio azionario nell’azienda Chrysler. L’annuncio era già nell’aria da alcuni giorni, anticipato dalle indiscrezioni degli analisti finanziari, ma la conferma è arrivata solo ieri: Fiat ha esercitato l’opzione per l’acquisto di un ulteriore 3.3%, quota azionaria acquisita da Veba, fondo di assistenza sanitaria dei pensionati Chrysler, che detiene il 41.5% delle azioni di Chrysler. Con questa nuova acquisizione, il Lingotto avrà il possesso del 68.4% delle quote di Chrysler. Però al momento, la situazione è in fase di stallo: infatti sul passaggio di mano di questi pacchetti azionari c’è in atto una querelle. Il sindacato ed il gruppo Fiat sono in lotta per determinare il giusto valore delle quote già acquistate: sarà il tribunale del Delaware a determinare se la cifra pagata da Fiat sarà stata corretta, anche in base agli accordi presi in precedenza. Potremmo infatti dire che al momento Fiat possiede solo il 58.5% delle quote di Chrysler, in attesa di scoprire il giudizio del tribunale americano. Un eventuale pronuncia negativa, provocherebbe una situazione piuttosto paradossale, con Fiat che dovrebbe ricalcolare il pagamento delle opzioni: il primo pacchetto fu pagato 140 miioni di dollari, ma adesso il fondo Veba ne chiede più di 340 milioni. Per una operazione totale, che a Fiat potrebbe costare più di 2.5 miliardi di dollari. “La trattativa con Veba non ha dato ancora buon esito. Non abbiamo nulla da annunciare. Se accettano il nostro pagamento chiudiamo in settimana” ha dichiarato Sergio Marchionne, a.d. di Fiat e Chrysler.