Sembrava molto vicino l’accordo fra la Fiat ed i sindacati, per il futuro dello stabilimento di Mirafiori. La scorsa settimana la situazione era molto positiva, ma durante l’incontro di ieri, quando i negoziati erano ripresi, qualcosa non è andato per il verso giusto. La Fiat ha comunicato che non ci sono più le condizioni per trovare una intesa e riavviare i negoziati. Ieri la Fiat aveva fatto un’altra proposta ai sindacati: la proposta è stata bocciata, ritenuta peggiorativa rispetto alle precedenti, a quel punto la Fiat ha comunicato che “non esistono le condizioni per raggiungere un’intesa sull’investimento”. I sindacati hanno spiegato che avrebbero gradito meditare un paio di giorni sulla proposta Fiat, cosa che l’azienda torinese non ha gradito e ha ritenuto chiuse le trattative. Duro il commento di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.“Aspettiamo, ma credo che a questo punto il tema vada rovesciato: non è più la Fiom che non firma gli accordi ma è la Fiat che non riconosce più il contratto nazionale e vuole uscire da Confindustria”. Maurizio Sacconi, il ministro del Welfare, chiede maggiore responsabilità, da entrambe le parti. “L’investimento ipotizzato da Fiat per lo stabilimento di Mirafiori è talmente importante per il futuro dei lavoratori, del territorio, dell’intero gruppo e dell’economia italiana da meritare la ripresa del dialogo tra le parti”.
Pietro Gugliotta