Fiat: scioperi nello stabilimento di Termini Imerese

Scioperi a sorpresa di un’ora nello stabilimento siciliano, a seguito della parole pronunciate dall’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, a Detroit. L’a.d. ribadendo l’inamovibilità sulla posizione del gruppo ha scatenato la controffensiva degli operai siciliani, che hanno scioperato in due tranche dalle 7,30 alle 8,30 e dalle 9,30 e 10,30. E per domani è previsto un nuovo sciopero di 8 ore ed una manifestazione davanti al Palazzo dei Normanni di Palermo, la sede del parlamento siciliano. Dalla Uilm intanto arriva anche la proposta di allargare la protesta a tutti i lavoratori Fiat, almeno con due ore di sciopero.

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Il Segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, ha ribadito che la riconfermata volontà della Fiat di bloccare definitivamente la produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese è inaccettabile, per via delle ricadute sul piano economico e sociale in uno dei territori più poveri dell’Italia. Secondo Sbarra, la credibilità del piano Fiat dovrebbe passare dal rafforzamento di tutti i siti industriali italiani, nessuno escluso.

Il Sud non può assolutamente accettare la perdita di un polo industriale così importante, ed ecco che il Sindacalista insiste su un maggiore impegno da parte di Governo e Regione, per poi arrivare ad un tavolo di confronto dedicato alla vicenda di Termini Imerese, già richiesto il 22 dicembre scorso. Troppa ambiguità attorno allo stabilimento sta diffondendo un certo nervosismo, ed è giusto che arrivino risposte concrete per i lavoratori.

Giuseppe Raso

Autore dell'articolo: Redazione

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