Finanziaria, nel maxiemendamento aumenti per i treni regionali?

La Finanziaria non porta notize positive per i tantissimi italiani che ogni mattina si spostano per lavorare sul mezzo di trasporto pendolare per eccellenza: il treno. Infatti nel maxi-emendamento che il Governo ha presentato nella Finanziaria, si parla di una riassegnazione di alcuni fondi per le infrastrutture ferroviarie del paese, infrastrutture locali ovviamente. Oltre ai tagli, dunque sembrava esserci almeno una buona notizia: ma scorgendo l’emendamento, si scopre come questi fondi verranno presi dagli aumenti tariffari delle tratte ferroviarie. Dunque tagli ed aumenti in arrivo per tutti i pendolari che giornalmente utilizzano i treni locali per raggiungere i propri posti di lavoro. Ovviamente quando arrivano i tagli, i primi a lamentarsi sono i rappresentati di quesi pendolari: le associazioni dei consumatori. In una nota congiunta, Adusbef, Federconsumatori e Movimento Consumatori hanno attaccato il Governo per questi aumenti di tariffe. “L’ennesimo effetto negativo di questa finanziaria che, come avevamo previsto, si abbatterà sui cittadini sotto forma di aumenti, taglio e peggioramento della qualità dei servizi. In un momento di crisi come quello che il Paese, e soprattutto le famiglie, stanno attraversando non ci potrebbe essere strategia più iniqua e sbagliata”. Ma questi aumenti a quanto corrispondono? Secondo le associazioni dei consumatori, si parla di un aumento sui biglietti ed abbonamenti che va dal 15 al 35%, in soldoni potremmo dire che corrisponde ad aumento che va dagli 80 ai 380 euro per le tasche dei pendolari. Cifre troppo alte, se consideriamo anche i tanti disservizi che le Ferrovie causano giornalmente, fra scioperi, ritardi e treni soppressi.

Pietro Gugliotta

Autore dell'articolo: Redazione

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