Cala la moneta comunitaria nella seduta odierna di mercato. Valuta britannica in lieve recupero, frenata però dai deludenti dati economici. Cambio Euro Sterlina attualmente a 0,8906, giù dello 0,15%. Prestiti al settore pubblico in rialzo nel Regno Unito, contro le aspettative. Sull’Euro pesano invece le parole di Mario Draghi e la politica attendista da parte della BCE. Pound cala contro il dollaro supportato dalle aspettative sul rialzo dei tassi di interesse. La moneta comunitaria perde invece qualche punto percentuale contro tutte le principali valute rivali.
Forex: Cambio Euro Sterlina, la riunione della BCE
La situazione globale mostra che mai come in questo periodo politica e banche centrali si sono scontrate sul da farsi. Preoccupa e non poco la posizione attendista di Mario Draghi. D’altro canto, la BCE è fortemente pressata da una parte dalla Germania e dall’altra dalle economie europee più deboli.
Tuttavia, i motivi per i quali Draghi e colleghi potrebbero aver scelto di prendere tempo prima di apportare qualsiasi modifica al piano QE non sono pochi. Tra i vari fattori, da sottolineare le imminenti elezioni presidenziali USA e il referendum costituzionale in Italia. I risultati delle due votazioni potrebbero effettivamente cambiare l’attuale scenario.
Nonostante le smentite da parte dell’istituto di credito europeo delle ultime settimane, la mossa attendista di Draghi farebbe supporre l’ipotetico avvio del tapering in stile FED.
Il numero uno della BCE ha espressamente dichiarato che: “vogliamo aspettare dicembre per vedere tutti gli input che possono essere utili alla discussione”.
Tassi dunque invariati al momento e nessun intervento imminente. Ed è proprio questo forse a preoccupare di più. La situazione europea appare sempre più critica, con la Brexit alle porte. La prima a risentirne è certamente la moneta unica il cui ribasso manifesta il nervosismo dei mercati.
Brexit: la situazione in UK
Se da una parte il crollo della sterlina alimenta i timori degli europeisti, i dati economici sul Regno Unito sembrerebbero invece smentire gli anti Brexit.
A livello generale, gli indici macroeconomici UK sono quasi tutti positivi. All’interno del G7, la Gran Bretagna spicca come la prima economia per la crescita del PIL. Le stime parlano di un ottimo 1,8% su base annua.
La Borsa di Londra è cresciuta del 10%, miglior risultato rispetto alle altre piazze europee. La disoccupazione è stabile e gli investimenti esteri aumentano.
Nonostante il cambio Euro Sterlina abbia mostrato uno scenario di tutt’altro tipo, si può ben affermare che, sel l’UK non dovesse rendere conto all’UE, potrebbe definirsi uno Stato in ottima salute in confronto a tante altre potenze europee.