Google: il colosso californiano potrebbe diventare una banca

Un passo importante verso la finanza da parte di Google che, secondo le ultime indiscrezioni, starebbe progettando un conto corrente su cui gli utenti possono depositare denaro. L’azienda guidata da Sundar Pichai potrebbe diventare una vera e propria banca, fornendo anche prestiti.

Già da un po’ i colossi tecnologici sembrano sempre più attivi nell’ambito dei servizi finanziari. Naturalmente, la compagnia di Mountain View non poteva essere da meno.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il progetto si chiamerà “Cache” e dovrebbe funzionare come un vero e proprio conto bancario. Ovviamente, il progetto include una partnership con un Istituto Finanziario identificato, al momento, nella Citigroup. Si tratta di un gruppo bancario che riunisce tutti i più importanti istituti di credito USA.

Inoltre, verrà coinvolta anche una piccola società finanziaria della Stanford University. Se tutto verrà confermato, “Cache” partirà già nel 2020.

Google Pay: lo utilizzano 40 milioni di persone nel mondo

Ad onor del vero, la compagnia californiana aveva già messo le basi nel mondo finanziario con il servizio di pagamenti digitali Google Pay. Nato nel 2018, questo servizio aveva inglobato Google Wallet che, già dal 2011, permetteva agli utenti di utilizzare carte di credito e di debito per gli acquisti online.

Ad oggi, il servizio Google Pay è utilizzato da oltre 40 milioni di utenti in tutto il mondo.

L’azienda di Mountain View compie questo passo dopo altri colossi tecnologici come Facebook. Il ritardo, tuttavia, si sta mostrando come un punto a favore, dati i problemi che, ad esempio, il social network sta incontrando relativamente alle autorizzazioni.

Facendo tesoro dell’esperienza altrui, il general manager e vicepresidente del settore pagamenti di Google, Caesar Sengupta, intervistato da Cnbc, ha dichiarato che:

il nostro approccio sarà quello di una profonda collaborazione con le banche e con il sistema finanziario. Forse sarà la strada più lunga, ma è anche la più sostenibile.

L’obiettivo è quello di risolvere la questione della protezione dei dati. D’altro canto, la stessa Google, come capitato a Facebook, è proprio in queste ore al centro di una vicenda piuttosto controversa.

Le autorità americane hanno aperto unʼinchiesta su un progetto realizzato dallʼazienda di Mountain View in partnership con Ascension, il secondo operatore sanitario americano. I dati di 50 milioni di pazienti sarebbero stati violati a scopo pubblicitario.

Tuttavia, non è ancora chiaro il ruolo di Google che si difende dietro l’accordo con Ascension, secondo il quale i dati dei pazienti non sono utilizzati per altri scopi se non quelli di fornire migliori servizi sanitari.

Autore dell'articolo: Redazione

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