La situazione della Grecia sembra essere sempre peggiore e proprio per questo ieri in tanti sono scesi in piazza per lo sciopero generale. Questo sciopero è stato proclamato per dire no alle politiche anti deficit e ai tagli che il governo ellenico sta portando avanti, politiche non adatte a sostenere una tale crisi. Ciò si ripercuote anche sull’incertezza per i piani europei di salvataggio, provocando una sorta di reazione a catena fra titoli di stato e mercati finanziari (le borse europee in grave perdita). Ieri si è anche tenuto un doppio vertice, fra i ministri delle finanze europee dell’Eurozona, oltre al meeting dell’Ecofin, entrambe le riunioni sembrano essersi concluse con due dati di fatto: il primo è che alcuni paesi restano poco convinti sulla possibilità di dare un nuovo prestito alla Grecia. Il secondo punto è che finalmente è stata sbloccata la quinta tranche da 12 miliardi di euro, del maxi prestito di Ue, Bce e Fondo Monetario Internazionale, il maxi prestito come sappiamo ammonta a 110 miliardi. Nel frattempo la situazione politica è sempre più instabile: il premier Giorgio Papandreou non è riuscito a trovare un’intesa con l’opposizione e dunque dovrà formare un nuovo governo nei prossimi giorni, per poi andare a chiedere la fiducia in Parlamento.
Pietro Gugliotta