L’Europa sembra non credere più alla Grecia: sembra essere questo il risultato di un lungo tira e molla, che ha visto comunque l’impegno della Grecia , che nelle scorse ore ha sbloccato la questione tagli. Infatti il paese ellenico ha confermato di aver effettuato nuovi tagli, per un totale di 325 milioni (nel 2012), con un intervento su diversi campi, un intervento che però non ha coinvolto le pensioni, fattore fondamentale secondo l’Eurogruppo ma più in generale la Troika. Adesso l’Europa ha perso fiducia nella Grecia e dunque le dichiarazioni di Juncker, che ha rinviato la decisione alla prossima settimana, non lasciano molte prospettive positive. “Se non avessi convocato un Eurogruppo oggi non avremmo avuto nemmeno l’accordo preliminare ad Atene, è stata una mossa strategica” ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, al termine della riunione dell’Eurogruppo. Ma in Grecia la situazione si fa sempre più tesa: i sindacati hanno proclamato altre 48 ore di sciopero generale, il viceministro del Lavoro, il socialista Yannis Koutsoukos, ha rassegnato le proprie dimissioni per non dover annunciare le dolore misure ai lavoratori, che hanno visto un notevole taglio del personale. Si parla di un taglio dei salari pari al 22%, ma sopratutto il taglio di 150.000 posti di lavoro nel settore pubblico nel periodo 2011-2015. La Grecia stessa non ha molta fiducia nell’Europa, tanto che il ministro dell’Economia greco, Evangelos Venizelos, ha confermato che domenica ci sarà una votazione decisiva: si affronterà una dolorosa scelta, se rimanere o meno all’interno dell’Euro.
Pietro Gugliotta