Il Governatore di Bankitalia concede un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt che si occupa di finanza, e spiega che nonostante sia assolutamente necessario monitorare la situazione economica costantemente, i tassi negativi non potranno esserci in eterno. Secondo Ignazio Visco il pericolo attuale più grande sarebbe il rischio di deflazione con conseguenti fallimenti ed effetti negativi per tutta l’economia mondiale. I tassi, invece, continueranno a restare bassi finché le economie europee non daranno cenni concreti di ripresa. La situazione italiana resta allarmante: il Paese, esclusa la Grecia, ha un pil che cresce meno rispetto agli altri membri dell’Eurogruppo.
Ignazio Visco: istituti di credito a rischio a causa dei banchieri in conflitto
Il numero uno di Bankitalia ha parlato di Europa, ma anche di Italia. L’economia del Paese, negli ultimi tempi, vive momenti di buio profondo, soprattutto in merito alla situazione delle banche. Ultimo esempio quello della Popolare di Vicenza, che anche dopo l’aumento di capitale con l’intervento del Fondo Atlante, non vede miglioramenti palpabili. Ignazio Visco invita i banchieri a prendersi le proprie responsabilità, sentenziando che sia del tutto inutile lanciare l’allarme dopo la caduta. Tuttavia, il governatore della Banca d’Italia difende gli istituti italiani, definendo esagerate le preoccupazioni dei mercati. Intanto, un rapporto di Bankitalia ha evidenziato come a Marzo, il debito pubblico italiano, abbia raggiunto il nuovo record negativo di 2.228 miliardi, con un aumento di 14 miliardi in un solo mese. Nel bollettino si legge anche che l’esposizione delle amministrazioni centrali è aumentato di 13,9 miliardi, mentre rimane stabile il debito degli enti di previdenza e delle amministrazioni locali. Stabili anche le entrate tributarie, per una cifra pari a quasi 28 miliardi. Causa del nuovo record in negativo, secondo Bankitalia, sarebbe l’operato del governo Renzi.
Bruxelles: concessi all’Italia 14 miliardi di deficit
Intanto, è di poche ore fa che la notizia che la Commissione Europea ha concesso 13,5 miliardi di flessibilità all’Italia che dovrà però inserire, nel bilancio del 2017, 3 miliardi in più rispetto a quelli previsti. Ignazio Visco continua a sostenere che i problemi economici dell’Italia siano strettamente legati alla situazione delle banche. E’ interessante riportare un passo delle “Considerazioni finali” del numero uno di Bankitalia:
Bisogna operare per rafforzare la separazione tra fondazione e banca, non consentendo il passaggio dai vertici dell’una agli organi dell’altra ed estendendo il divieto di controllo ai casi in cui esso è esercitato di fatto, anche congiuntamente con altri azionisti. Rapporti stretti con il territorio di riferimento sono, per molte banche medie e piccole, una fonte di stabilità, che si riverbera a beneficio dell’economia locale. Tuttavia, un’interpretazione fuorviante di questi rapporti può distorcere l’erogazione del credito, mettendo a rischio la solidità dei bilanci bancari e l’allocazione efficiente delle risorse.
Visco continua a ripeterlo da anni: le banche devono lavorare sodo per rafforzare le strategie aziendali e l’organizzazione societaria, al fine di prevenire l’insorgere di conflitti improduttivi. Secondo il governatore la prevenzione è fondamentale: agire in anticipo significa, di fatto, impedire ai conflitti di interesse di distruggere i patrimoni delle banche.