Giovanni Arvedi, presidente del Gruppo Arvedi, si è presentato ieri al Senato per l’audizione sulla gara Ilva. Il progetto, ha spiegato il presidente del Gruppo, prevede il risanamento della società e la sua crescita, con ottime possibilità di provare anche la quotazione in Borsa. L’obbiettivo è quello di creare un’azienda allargata in grado di diventare il fulcro del settore siderurgico per l’Italia, con una produzione di acciaio di circa 12 milioni di tonnellate e un fatturato che può arrivare a 8 miliardi l’anno. Arvedi ha dichiarato che la proposta rimane valida e invariata anche senza l’appoggio di Erdemir.
Ilva: Arvedi promette accordi intelligenti per un futuro migliore
L’accordo di governance e del memorandum siglato con il gruppo turco Erdemir sarebbe in bilico, ma Giovanni Arvedi, di fronte al Senato, ha rassicurato che: “Noi andiamo avanti anche senza di loro, non c’è più spazio per guerre fra poveri ma solo per accordi intelligenti per un futuro migliore”. Quelle del presidente di Arvedi sembrano parole di apertura indirizzate soprattutto al Gruppo Marcegaglia, per il quale sono state espresse anche parole di stima, in quanto famiglia operante sul mercato da oltre 30 anni con ottimi risultati. Scendendo nei dettagli del progetto per l’Ilva, Arvedi ha spiegato che si punta alla produzione di acciaio basata sul gas e non più sul carbone, applicando però i valori americani ai prezzi. Tale idea viene sostenuta dal fatto che entro il 2020, in Puglia, dovrebbe essere inaugurato un nuovo gasdotto, il che significa che in Italia arriverà molto più gas e a prezzi certamente più competitivi di quelli attuali.
I sindacati hanno incontrato il Governo
Nel frattempo, tiene banco anche la questione dei contratti. I sindacati dei metalmeccanici si sono incontrati con il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il vice Ministro Teresa Bellanova. Dal Governo è stata dichiarata la massima disponibilità ad ascoltare e coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori nelle prossime decisioni riguardanti la situazione Ilva. I sindacati avrebbero chiesto maggiori certezze soprattutto per l’ambientalizzazione e la vendita. Al termine dell’incontro, il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa, ha rilasciato alcune dichiarazioni, per la verità non molto positive: Rappa si è detto soddisfatto per la disponibilità al dialogo e alla collaborazione mostrata dal Governo, ma per quanto riguarda la situazione generale che si prospetta per i lavoratori c’è molta preoccupazione. Anche Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, ha espresso le proprie perplessità, dichiarando che:
Abbiamo detto al governo: fate presto, fate bene. Questa azienda ha poco fiato. C’è un problema di risorse e c’è un problema di manutenzione degli impianti che deve essere fatta perché sta aumentando la rischiosità per i lavoratori di Taranto.