La questione Ilva sta diventando un problema per il Governo. Il premier Giuseppe Conte attende le mosse di Arcelor Mittal che sta mostrando sempre maggiore disinteresse a sedersi al tavolo della trattativa.
Ufficialmente, il colosso franco-indiano ha lanciato l’addio, lasciando nel caos più totale gli oltre 20.000 dipendenti dell’acciaieria di Taranto. Il Premier Conte, pertanto, si vede costretto a studiare un Piano B, e alla svelta.
L’ipotesi più accreditata, in questo momento, è quella di procedere in modo molto simile che per Alitalia. Una nuova cordata di investitori, con lo Stato proprietario al 15%.
Il problema è che una nuova cordata è difficile da mettere insieme. In queste ore si sta cercando di capire le intenzioni di Cdp, Leonardo e Ficantieri.
Quello che si pensava fosse soltanto un bluff da parte di Mittal, sta diventando invece uno scenario sempre più realistico. Tanto che il Primo Ministro Italiano sta insistendo per inserire la questione Ilva nella prossima legge di Bilancio. La proposta è di stanziare un capitale iniziale di 5-10 milioni per il sostegno ai lavoratori.
Merkel a Roma: Conte chiede cooperazione sull’acciaio
Nel frattempo, saltato l’incontro con Mittal per ridefinire le condizioni dell’accordo, Giuseppe Conte accoglie Angela Merkel a Roma.
Il primo ministro italiano ha colto l’occasione per condividere il caso Ilva-ArcelorMittal a livello internazionale.
Ecco le parole del Premier dopo l’incontro con la Cancelliera Tedesca:
Ci siamo ripromessi una cooperazione sull’acciaio anche per cercare di confrontarci sulle soluzioni più avanzate dal punto di vista tecnologico. Il governo sta lavorando su una soluzione che tenga in piedi da una parte la tutela della salute e dell’ambiente e dall’altra la salvaguardia dei livelli di occupazione.
A questo punto, ci si concentra proprio sui possibili risvolti internazionali della questione dell’acciaieria di Taranto.
In che modo il nuovo caos innescato dal presunto addio di ArcelorMittal impatterà sul mercato globale?
Ad onor del vero, l’impatto c’è già stato. Il mercato per l’export turco di coils è già in netta ripresa, anche grazie all’aumento del prezzo del rottame.
Da metà ottobre, i produttori turchi hanno alzato le offerte per l’export di circa 20 dollari la tonnellata. La ripresa ha cominciato poi ad avere i suoi effetti anche sul Mar Nero. Gli analisti si attendono che, molto presto, il rialzo si verificherà anche per i prezzi indiani.
In particolare, le offerte specifiche per l’Italia stanno tornando al livello di 400 euro la tonnellata.
Inoltre, l’uscita da Ilva potrebbe liberare risorse per ArcelorMittal per continuare l’espansione in Asia con la chiusura dell’acquisto di Essar Steel in India e di nuovi investimenti.