Il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia ha comunicato ieri che i cittadini e gli imprenditori di Lazio, Campania, Calabria e Molise pagheranno più tasse. Il perchè è presto detto: le Regioni appena nominate hanno un grande deficit nel settore sanitario, dunque dovranno cercare di rientrare delle perdite. Chi colpiranno questi rincari? Gli artigiani che pagheranno piu Irap, insieme ai commercianti e alle imprese, per un aumento dello 0.15%, mentre ci sarà da pagare anche più Irpef, +0.30%. Avrebbe subito i rincari anche l’Abruzzo, ma la situazione grave post-terremoto ha escluso di fatto la stessa regione abruzzese.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani commenta così: “Non è possibile che l’80% dei tagli imposti dalla manovra ricadano sulle autonomie locali. Nessuno mette in dubbio che la spesa vada ridotta, ma ci vuole più equità”. E sul Federalismo dice: “è ancora molto lontano dall’essere chiaro”. Lo stesso Errani chiarisce la disponibilità delle regioni a trattare col Governo. “Le Regioni offrono la piena disponibilità a contribuire alla riduzione complessiva della spesa pubblica e alla sua qualificazione attraverso una significativa compressione della spesa improduttiva a favore di quella per servizi e investimenti. A patto che si forzi l’apertura di un confronto vero e nel merito sulla dimensione dei tagli che la manovra scarica sulle Regioni, azzerando i trasferimenti che dovrebbero essere la base del federalismo fiscale per le Regioni”. Nel frattempo si cerca un proprio incontro col premier Berlusconi per poter chiarire tutta la situazione, il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, si è detto possibilista.
Pietro Gugliotta