Non arrivano dati confortanti dall’Istat. Infatti l’Istituto nazionale di statistica comunica che nel mese di maggio 2010 l’indice destagionalizzato del valore del totale delle vendite al dettaglio è diminuito dello 0,3% rispetto ad aprile 2010. Ecco uno stralcio del comunicato dell’Istat: “nel confronto con il mese di maggio 2009 l’indice grezzo ha registrato una variazione negativa dell’1,9%. In termini congiunturali (al netto della stagionalità), le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dello 0,1% e quelle di prodotti non alimentari dello 0,4%”.
Il comunicato adesso si concentra sui prodotti alimentari. “Rispetto a maggio 2009 le vendite di prodotti alimentari e quelle di prodotti non alimentari hanno registrato entrambe un calo del 2,0%. Nell’ultimo trimestre (periodo marzo-maggio) l’indice destagionalizzato del valore del totale delle vendite al dettaglio ha subito una lieve flessione rispetto ai tre mesi precedenti (- 0,1%). Nello stesso periodo, le vendite di prodotti alimentari hanno segnato una variazione positiva dello 0,1%, mentre quelle di prodotti non alimentari hanno registrato una diminuzione dello 0,3%”. Passiamo ai prodotti non alimentari, qui la situazione è piu scura. “Per quanto riguarda le vendite di prodotti non alimentari, a maggio 2010 tutti i gruppi hanno mostrato risultati negativi, con l’eccezione dei gruppi Supporti magnetici, strumenti musicali ed Elettrodomestici, radio, tv e registratori (rispettivamente + 3,6% e + 1,6%). I gruppi Calzature, articoli in cuoio e da viaggio e Abbigliamento e pellicceria hanno registrato le variazioni negative più marcate (-5,25% e -4,5%)”. In chiusura analizziamo l’andamento delle imprese: “a maggio 2010 tutte le tipologie di imprese della grande distribuzione hanno segnato, in termini tendenziali, risultati negativi, con la sola eccezione degli esercizi specializzati (+ 0,7%). Tra gli esercizi non specializzati, gli ipermercati hanno registrato la flessione più ampia (-1%)”.
Pietro Gugliotta