L’Istat ha pubblicato una nuova ricerca, questa volta incentrata sulle vendite al dettaglio. Nel mese di gennaio 2011, l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio è calato dello 0.3% rispetto al mese di dicembre 2010. Un calo che prosegue, anche nei dati analizzati in un altro periodo: infatti nel trimestre novembre-gennaio 2011, il calo è dello 0.1% rispetto al trimestre precedente. Analizzando invece i risultati di gennaio 2011, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, la flessione dell’indice grezzo è dell’1.2%. Scendendo nel dettaglio dei dati, l’Istat evidenzia maggiormente i settori dove si sono avute le flessioni piu ampie. Il calo delle vendite è accentuato dalla flessione dei piccoli negozi, (-1,4% su base annua), ma non è da meno la grande distribuzione, che perde lo 0.9%: all’interno della grande distribuzione, spicca il crollo degli ipermercati che perdono il 2.7%. Per quanto riguarda i consumi non alimentari, a gennaio è crollato il mercato degli strumenti musicali e dei supporti magnetici (-2,4%), così come male è andato il settore dei casalinghi (-2,3%), seguito da elettrodomestici, radio, tv (-2%) e giochi e sport (-2%), informatica e telefonia (-1,9%). La situazione è molto preoccupante per il presidente di Confesercenti, Marco Venturi. “Il dato negativo di gennaio delle vendite al dettaglio colpisce molto: è andata peggio della fase più allarmante della crisi nel 2010. Fa riflettere il calo degli alimentari nei piccoli negozi e perfino nella grande distribuzione: questo vuol dire che siamo davvero alla frutta. A risollevare le sorti dei consumi interni non c’è stato neppure il miracolo dei saldi. E ancora una volta sono i piccoli negozi a pagare il prezzo più salato”.
Pietro Gugliotta