Il Consiglio dei Ministri ha appena confermato la “manovrina”, ossia la manovra da 1.6 miliardi di euro. Si tratta di una manovra correttiva, creata per rientrare nel tetto del 3% del rapporto fra deficit di bilancio e Pil . La manovra è stata confermata dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha anche anticipato alcuni temi di questa importante operazione. “Prevede la copertura dell’importo con due modalità: la vendita degli immobili del demanio per 500 milioni e la riduzione delle spese dei ministeri e dei trasferimenti agli enti locali per 1,1 mld”. La prima modalità, dunque la vendita degli immobili del demanio, verrà effettuata grazie alla Cassa depositi e prestiti, riuscirà a portare nelle casse dello Stato ben 500 milioni di euro. All’interno dei provvedimenti approvati, c’è un fondo di 210 milioni di euro per l’emergenza immigrazione. La manovra era stata molto discussa, anticipata da alcune indiscrezioni, che non hanno poi trovato riscontro nella bozza ufficiale della manovra. Una di queste indiscrezioni era quella relativa all’aumento delle accise: si ipotizzava un aumento delle accise sui carburanti di 6.5 cent al litro, aumento non presente nei provvedimenti approvati ieri. E’ invece saltato il il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, tema che verrà ripreso nelle prossime settimane, come ha poi confermato lo stesso Saccomanni. Fra le volontà del governo c’è senza dubbio quella del taglio del cuneo fiscale: “è confermata l’esigenza di dare un segnale sul cuneo fiscale e sulle buste paga dei lavoratori”, ha concluso il ministro Saccomanni.