A distanza di pochi mesi dall’attuazione del Jobs Act, arrivano i primi dati utili relativi alla disoccupazione in Italia. L’introduzione del Jobs Act, il contrastto a tutele crescenti, non è servita a bloccare l’emorragia di posti lavorativi in Italia. Nel mese di marzo infatti, la disoccupazione in Italia è tornata ad aumentare: +0.2% su base mensile, toccano nuovamente quota 13%. Si tratta del livello più alto dal mese di novembre. Quello che dovrebbe preoccupare maggiormente il Governo, è il numero degli occupati, una quota ancora in calo: i lavoratori infatti sono diminuiti di 59 mila unità, pari al -0.3% rispetto al mese di febbraio. Il tasso di occupazione è sceso al 55.5%, mentre è possibile quantificare il numero dei non più occupati: 59 mila unità in meno rispetto a febbraio. Dall’Istat comunque arriva un commento piuttiosto chiaro sul Jobs Act: data la sua recente entrata in vigore, è ancora presto per raccogliere i frutti di questa nuova normativa, bisognerà attendere i prossimi mesi. Continuando a scorrere il report sulla disoccupazione proposto dall’Istat, si nota come ci sia una nuova crescita della disoccupazione giovanile, che aumenta del +0.3%, toccando quota 43.1%, è la quota più alta dallo scorso mese di agosto.