La conoscenza della lingua inglese per ampliare il proprio business

Di tutte le competenze necessarie per il successo nel proprio business, una forte padronanza della lingua inglese è sicuramente una delle più importanti. Dunque, se volete migliorare le vostre capacità di comunicazione, l’inglese, acquisito con differenti metodi di studio, sarà certamente alla base di questa formazione. Se volete ampliare il vostro business, migliorano le vendite, persuadendo le persone o guidando i vostri dipendenti, la conoscenza della lingua inglese sarà, insomma, una delle risorse più preziose. Inoltre, se avete intenzione di espandere il vostro business in altre regioni del mondo, scoprirete che l’inglese sarà la lingua più utilizzata, e che la sua conoscenza è praticamente obbligatoria.

In altri termini, anche se l’inglese non è la lingua più parlata al mondo, quando si tratta di affari è di gran lunga la più importante. Circa 1 miliardo di persone parlano mandarino, ma queste persone sono concentrate soprattutto in Cina. Circa 400 milioni di persone parlano spagnolo, ma sono limitate principalmente all’America centrale e meridionale (oltre che, evidentemente, in Spagna). Di contro, solo 360 milioni di persone parlano l’inglese come prima lingua, ma quando si includono coloro che lo parlano come seconda lingua, il numero sale a circa 860 milioni, e si estendono su quasi tutto il globo in maniera relativamente omogenea.

Anche per questo motivo, imparare l’inglese da usare nella comunicazione business costituisce un passaggio fondamentale nella propria crescita formativa. Ma attenzione: non basta una conoscenza basilare. Una grammatica scadente e un vocabolario non troppo ricco possono infatti compromettere seriamente la vostra influenza con i clienti che, oramai, danno per scontato che la propria controparte disponga di un buon inglese.

Non solo. Come se non fosse sufficiente quanto sopra, si noti come in qualsiasi studio o indagine sui business leader, quando viene chiesto quali siano le competenze più importanti che si cercano oggi, l’inglese è invariabilmente il fattore di fondo. In un sondaggio del 2018 condotto da LinkedIn su 2.000 business leader, ad esempio, l’inglese è stata la più importante delle tre principali competenze che le aziende cercavano: leadership, comunicazione e collaborazione.

In uno studio della National Association of Colleges and Employers, invece, il 73,4% dei datori di lavoro ha dichiarato di volere candidati con forti capacità di comunicazione scritta, con l’inglese che in tale ambito  costituisce un evidente tassello strategico.

Insomma, l’inglese è un requisito per disporre di più opportunità di lavoro, e sottovalutare tale evidenza è quanto di più nocivo possiate fare. La disparità di conoscenza dell’inglese tra i diversi settori si è poi ridotta in maniera consistente, rendendo pertanto l’inglese una conoscenza da sfruttare trasversalmente. Le aziende investono di più nella formazione in inglese, più adulti imparano l’inglese da soli e più persone sono in grado di utilizzare l’inglese sul posto di lavoro: dal settore dei media a quello delle banche e finanza, da quello agricolo alle tecnologie dell’informazione, dai prodotti farmaceutici alla consulenza, dai viaggi e turismo all’assistenza sanitaria, dall’ingegneria e costruzioni all’estrazione mineraria ed energia, dagli alimenti e bevande alle assicurazioni, nessuno oggi può fare a meno di una buona conoscenza della lingua inglese.

E che dire del commercio? Nella fase storica in cui viviamo, contraddistinta da commercio globale e commercio elettronico, l’inglese è un must. Un esempio? Basti considerare quanto avvenuto in casa Rakuten, il big del commercio giapponese. Al fine di supportare la crescita della propria azienda il management ha scelto di espandersi a livello globale, adottando così l’inglese. Ebbene, l’amministratore delegato ha dato ai dipendenti due anni per imparare l’inglese prima di dover sostenere un test di conoscenza della lingua inglese. Coloro che non hanno superato il test sarebbero stati retrocessi nella gerarchia aziendale…

Autore dell'articolo: Redazione

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