Intervistato dal Detroit Free Press, l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, ha parlato del futuro delle due aziende, in seguti alla nuova acquisizione di quote del pacchetto azionario di Chrysler da parte di Fiat. Il Lingotto infatti adesso ha acquisito un ulteriore 5% del pacchetto azionario dell’azienda automobilistica americana, salendo di fatto a quota 58.5%. Un ingresso sempre più importante dunque, che potrebbe far pensare ad una possibile fusione fra le due aziende automobilistiche. Marchionne conferma che se ciò dovesse avvenire, non sarà in tempi brevi. “Nulla accadrà fino a dopo il 2015 a meno che io non venga investito da un autobus” ha chiosato l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, che poi ha parlato del 2011 di Chrysler. “Se le raccontassi che mi aspettavo qualcosa migliore di ciò che è accaduto mentirei” spiega Marchionne. Ed in effetti i dati di vendita di Chrysler sono eccezionali: le vendite dell’azienda americana, sul mercato degli Stati Uniti, sono aumentate del 26% in soli dodici mesi, con un utile di bilancio che vicino ai 600 milioni di dollari. Non sono tutte gioie, c’è anche qualche piccola “perdita”. Ed è il caso di Fiat, che negli Stati Uniti ha forse anticipato troppo i tempi con la commercializzazione della Fiat 500. La citycar è stata un mezzo flop: infatti l’obiettivo di vendita fissato a 50.000 unità, è stato raggiunto solo a metà (26.294 Fiat 500 vendute). Marchionne spiega così l’insuccesso di Fiat negli Stati Uniti. “Abbiamo lanciato la vettura un anno in anticipo” chiarisce l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne.
Pietro Gugliotta