In un momento in cui il credito dovrebbe sostenere la ripresa economia in Italia, andando così ad alimentare il tessuto produttivo italiano composto prevalentemente da piccole e medie imprese, ecco invece una flessione dei finanziamenti alle imprese. Un calo dello 0,2% registrato a Settembre rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, secondo il rapporto mensile dell’ABI, dopo molti anni di crescita.
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Sembra proprio che la ripresa sia in un qualche modo frenata da questa stretta sull’offerta di credito e dall’irrigidimento delle condizioni di accesso, che hanno indubbiamente innescato una contrazione della domanda di credito. Questa contrazione è anche dovuta al fatto che numerose imprese hanno ridotto gli investimenti con la crisi, e la domanda di credito globale ne ha risentito. Un situazione che può essere estesa all’eurozona, che ha presentato una riduzione di prestiti a società non finanziare del 2,3% , dal periodo di picco al settembre 2009, l’Italia ha segnato un calo dello 0,7%. Il presidente della BCE, Jean Claude Trichet conferma il decremento, ipotizzando un ulteriore indebolimento dei flussi di credito alle imprese nell’immediato futuro. Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi interviene sull’argomento, incitando i Banchieri a lavorare meglio in fasi congiunturali critiche e auspicando interventi da parte del governo per invertire la tendenza.
A livello di settori, a Settembre si può notare un netto calo dei finanziamenti al comparto del materiale e forniture elettriche (-6,5%), della produzione in gomma e plastica (-7,3%). I tassi di crescita si registrano invece nei finanziamenti ai servizi connessi ai trasporti (+9,1%) e all’agricoltura e pesca (+2,8%).
Giuseppe Raso