Il rapporto di Moody’s Analytics non è stato tenero con gli Stati Uniti ed il presidente Barack Obama: le previsioni infatti parlano di una politica fiscale che continuerà a pesare sulla crescita degli Stati Uniti. Un fardello che potrebbe bloccare l’economia degli Stati Uniti, ma non sarà così: nel secondo semestre del 2013 infatti, grazie al settore privato ci sarà una ripresa. “Gli impedimenti alla crescita saranno significativi, soprattutto nella prima metà dell’anno, ma gestibili. Con ulteriore chiarezza su tasse e budget, le aziende, le banche e le famiglie dovrebbero tornare ad essere più aggressive su investimenti, assunzioni, prestiti e spese” si legge nel report di Moody’s. Questo il rapporto redatto dal capo economista Mark Zandi: un rapporto che si basa su un fattore fondamentale, ossia il raggiungimento dell’accordo sul piano fiscale. Un accordo tutt’altro che probabile al momento: le trattative fra il presidente Barack Obama e il leader repubblicano della Camera, John Boehner, non sembrano andare bene. I repubblicani stanno bocciando le proposte che arrivano dal partito di Obama, costringendo il presidente a dover fare un passo indietro. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, infatti Obama avrebbe già deciso di ritoccare gli aumenti degli introiti fiscali: resterà invariato il testo relativo al tetto del debito federale e l’aumento degli investimenti in infrastrutture, mentre gli introiti fiscali saranno abbassti da 1.600 a 1.400 miliardi di dollari in dieci anni.