Esportazioni in calo per le regioni italiane, secondo dati ISTAT l’Italia registra un -23% nei primi mesi del 2009, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I flussi di merci ad aver risentito dei maggiori cali sono quelli verso i paesi dell’Unione Europea, – 25,5% e verso i paesi extra UE, -19,7%. Particolarmente negative le esportazioni verso Spagna, Germania, Russia, Turchia e Brasile.
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A livello di ripartizioni territoriali, le flessioni nell’export (nei primi 9 mesi del 2009) si sono registrate un po’ ovunque, soprattutto nell’Italia insulare, – 44% e meridionale, – 27,2%. A livello regionale la Liguria è l’unica a mostrare un incremento delle esportazioni dell’8,8%, grazie al buon andamento delle vendite all’estero di mezzi di trasporto. Cospicue flessioni per la Sardegna, -50%, e la Sicilia, – 40,8%. Al nord il Piemonte mostra il decremento più pesante, – 25,9%. I dati trimestrali evidenziano invece un terzo trimestre del 2009 in positivo, con incrementi di export rilevanti per l’Italia nord-orientale (+4,7%) e nord-occidentale (+4,7%).
A livello settoriale, registriamo flessioni importanti nell’esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati (-44,4%), metalli di base e prodotti di metallo (-31,8%), mezzi di trasporto (-29,3%) e prodotti tessili (-25,3%).
Uno sguardo a livello mondiale. L’Australia è stato uno dei pochi paesi con export in crescita durante la crisi, ma nel terzo trimestre dell’anno ha fatto registrare un deficit di 9,6 miliardi di euro, con una caduta delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro. Per il Canada migliora la bilancia commerciale, con un surplus nel mese di ottobre di 428 miliardi di dollari e con un aumento dell’export di 1 miliardo. In Cina le esportazioni scendono dell’1,2%, ma i flussi di merci in uscita rimangono sempre su livelli altissimi.
Giuseppe Raso