E’ stato raggiunto proprio in extremis l’accordo fra Camera e Senato degli Stati Uniti, un accordo che ha evitato l’avvio del processo di default dell’economia statunitense. L’accordo ha portato l’innalzamento del tetto del debito degli Stati Uniti, come auspicato nei giorni scorsi dal Presidente, Barack Obama, che aveva chiesto un impegno bipartisan. Così è stato, nella notte Obama si è recato davanti ai giornalisti per annunciare forse la notizia più importante della sua gestione, a poche ore dalla scadenza. Infatti l’ultimatum per la risoluzione di questa questione, era previsto per il due agosto. Dunque accordo in extremis che prevede un aumento del tetto del debito in tre fasi: 400 miliardi verranno aumentati subito, nel corso del 2011 verranno aggiunti altri 500 miliardi, mentre un totale di 1.500 miliardi verrà aggiunto nel 2012. Il totale è di 2.400 miliardi di dollari, la cifra chiesta proprio da Obama nei giorni scorsi. L’accordo prevede anche una riduzione del deficit di uguale misura in dieci anni ed in due fasi, con una prima fase da 900 miliardi ed una più corposa seconda fase da 1.500 miliardi. Soddisfatto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama che si è detto contento dell’accordo, ed ha promesso severi tagli nella spesa nazionale, tanto da arrivare ai livelli di spesa degli anni Cinquanta, quando il presidente era Dwight Eisenhower.
Pietro Gugliotta