Popolare di Bari: torna la paura,è corsa al salvataggio

Azioni e obbligazioni sospese per la Popolare di Bari, in via temporanea. Un altro istituto di credito, dopo le banche venete, MPS e Carige, protesta contro la fragilità del sistema del credito italiano. Ora il salvataggio è a rischio. La notizia della sospensione di azioni e obbligazioni è arrivata con una breve nota da parte del mercato Hi-Mtf, in cui si legge che:

In relazione alle recenti notizie di stampa ed in attesa di nuovi sviluppi il titolo azionario Banca Popolare di Bari ed il Bond obbligazionario Subordinato BP BARI 6,50% 30/12/2021 SUB sono temporaneamente sospese dalle negoziazioni.

La giornata odierna, dunque, segnerà un passo cruciale per l’istituto. Nel giro di poche ore dovrebbe riunirsi il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per valutare la situazione.

Nel frattempo, i vertici della Banca hanno avviato i colloqui sia con il FITD che con Microcredito Centrale.

Secondo le ultime indiscrezioni, non ancora ufficiali, la Popolare di Bari avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione di circa un miliardo di euro. Sempre stando a fonti non ufficiale, non è escluso che lo Stato italiano possa inserire la questione salvataggio nella Legge di Bilancio 2020.

Si attende ora una nota ufficiale dell’istituto pugliese, dopo i colloqui con gli organi competenti. Clienti e investitori rimangono dunque con il fiato sospeso.

Indagato Vincenzo De Bustis

Alla situazione già critica della Banca Pugliese, si aggiunge l’indagine su Vincenzo De Bustis, amministratore delegato dell’istituto.

De Bustis, è indagato dalla Procura di Bari per la passata gestione della Banca. Ma su segnalazione di Bankitalia, l’amministratore deve ora rispondere anche su una recente operazione poco chiara.

Il fatto risale a Marzo dello scorso anno. La Banca annuncia un rafforzamento del capitale da 30 milioni di euro attraverso strumenti ibridi del genere Additional Tier 1, con l’obiettivo di mettere in sicurezza i conti dei cittadini. I 30 milioni necessari vengono messi sul piatto da una società maltese che però risulta avere un capitale sociale di soli 1200 euro. Per De Bustis, l’azienda è solida e l’operazione viene approvata.

Successivi controlli da parte di Bnp Paribas, che emette titoli, fanno emergere grossi problemi di trasparenza.

Infatti, la società maltese non verserà un euro dei 30 milioni promessi. Tanto che la Popolare di Bari sarà costretta a tirarsi indietro dall’accordo con un fondo lussemburghese, per l’acquisto di 51 milioni di quote.

Si scoprirà che l’amministratore dell’azienda maltese, assieme al padre, sono nomi noti alla procura nell’ambito del riciclaggio del sistema bancario. Peraltro già indagati in altre inchieste.

Autore dell'articolo: Redazione

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