Il dollaro si rafforza e, inevitabilmente, il metallo giallo cala in Borsa. Prezzo oro attualmente a 1.294,05, in ribasso dell’1,42%. Entro fine seduta ci si attende un ulteriore deprezzamento. Gli investitori vendono la Commodity nel breve e medio periodo, ma rimangono fiduciosi per l’acquisto a lungo termine. Nelle ultime cinque sedute di mercato, il rafforzamento del biglietto verde ha penalizzato il valore del metallo giallo. Si attendono ora le payrolls di venerdì.
Prezzo oro: analisti invitano alla cautela
Gli operatori di Borsa attendono i dati sul mercato del lavoro che saranno diffusi venerdì. L’importanza è accresciuta dal fatto che la pubblicazione potrebbe anche indicare quali saranno le future mosse di FED.
Gli esperti svizzeri di MKS sostengono che molti operatori preferiscano mantenere un atteggiamento cauto. I dati sulle buste paga nei settori non agricoli potrebbero aprire nuovi scenari rispetto a quanto sta accadendo in questa settimana di mercato.
In contro tendenza con quanto previsto da diversi esperti di economia, l’oro sta deludendo le attese. Non è dunque affatto scontato che, entro la fine dell’anno, il metallo giallo sia in grado di superare il tetto di 1.350,00.
La prospettiva di un possibile rialzo dei tassi statunitensi frena quindi gli investitori dallo scegliere i beni rifugio. Stessa sorte infatti anche per Argento e Bronzo.
Nella giornata di ieri, i principali scambi sull’asset delle commodities sono avvenuti in una ristretta fascia di prezzo.
L’analista olandese Jeffrey Halley ha dichiarato che: “L’oro non si è caratterizzato per particolare dinamicità, dal momento che tutto pare si sia sostanzialmente tranquillizzato, sia riguardo alla Deutsche Bank che ai tagli di produzione della Opec sul petrolio”.
Tuttavia oggi l’attenzione degli investitori torna sui tassi di interesse, con il metallo giallo che soffre il rafforzamento del dollaro. Infine, Hilary Clinton stacca Trump di cinque punti negli ultimi sondaggi. Ciò tranquillizza ulteriormente gli operatori di Borsa.
FED: Jeffrey Lacker preannuncia il rialzo dei tassi
Il presidente della Fed di Richmond esprime la sua opinione positiva in merito al possibile rialzo dei tassi di interesse USA entro la fine dell’anno. Ad ogni modo, occorre specificare che Lacker non fa parte dei membri votanti del Fomc.
Secondo l’economista i tempi sarebbero maturi per l’azione da parte della Federal Reserve. In particolar modo, la nazione sta assistendo all’aumento dei salari. I dati sull’inflazione e sulla disoccupazione sono piuttosto positivi. Dunque, la banca centrale USA avrebbe tutte le carte per decidere il rialzo, inizialmente per una cifra percentuale pari all’1,5%.
Prezzo oro dunque che potrebbe continuare una discesa più o meno lenta nelle prossime sedute, a dispetto degli scettici.