Dopo essere sceso al minimo di quattro mesi, il prezzo oro rimbalza sui mercati riguadagnando l’1% del suo valore. Quotazione attualmente a 1.259,75, in deciso rialzo rispetto all’ultima seduta. I dati deludenti sull’occupazione USA di venerdì non hanno cambiato i piani di FED in merito al rialzo dei tassi di interesse. Ciò ha contribuito al crollo del metallo giallo, parzialmente recuperato nella seduta odierna di mercato. Rialzo ad ogni modo contenuto, considerando il fatto che l’indice del dollaro USA rimane positivo.
Prezzo Oro: vendite orchestrate?
Molti esperti nel settore degli investimenti non hanno mancato di dichiarare il proprio scetticismo nei confronti della performance di venerdì del metallo giallo. La motivazione ufficiale del crollo, come detto, è da ricondursi alle intenzioni della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse USA. Nonostante i dati economici deludenti legati all’occupazione negli Stati Uniti.
Tuttavia, diversi economisti sospettano che l’asset del metallo prezioso sia manipolato dalle banche. Tanto che gli stessi investitori che hanno lanciato il monito, sono convinti che la verità verrà a galla. E che si ritorcerà contro i fautori della manipolazione.
In particolare, destano apprensione le parole di Andrew Maguire, trader sul mercato dei metalli Lme (London Metal Exchange) a Londra. L’investitore avrebbe infatti dichiarato che: “Con la Cina assente, è evidente che questo non sia il momento migliore di vendere oro. E’ chiaro che questo sell off sia stato ufficialmente orchestrato e istigato da nessun fattore legittimo, al fine di cogliere i mercati di sorpresa”. Si ricorda che la Cina rappresenta il principale acquirente mondiale del metallo giallo.
La conclusione dei dubbi sollevati da Maguire e altri investitori è che il deprezzamento del bene prezioso sia solo ingannevole. L’obiettivo di coloro che hanno ordito la farsa sarebbe quello di distogliere l’attenzione dei mercati dal fallimento della politica delle banche centrali.
FED: tutto pronto per il rialzo dei tassi
Nel frattempo, l’attesa sulle mosse della Federal Reserve continua ad influenzare i mercati. Le probabilità che l’istituto centrale statunitense attui il rialzo dei tassi di interesse a Dicembre sono salite al 65%.
Tuttavia, non sono poche le ombre sulla questione. Indicative le parole del presidente della Fed di Chicago, Charles Evans che continua a sostenere che non ci sarebbe alcuna fretta di avviare il piano.
Evans ha ribadito che Dicembre potrebbe essere un buon momento, ma l’urgenza non c’è. Tanto più che i dati sulla situazione economica negli USA sono nel complesso piuttosto positivi.
Prezzo oro che, dunque, potrebbe subire diverse inversioni nel prossimo futuro. Ultimo trimestre 2016 ricco di situazioni che dovrebbero prendere una direzione definitiva.