Metallo giallo sempre vicino ai minimi di quattro mesi. L’asset apre a 1.252,5 per poi risalire lievemente a 1.253,55. Investitori puntano all’acquisto sul breve e medio periodo. Vendita sempre favorita per la lunga scadenza. Il prezzo oro continua tuttavia a risentire del rafforzamento del dollaro. La domanda per il metallo prezioso è sempre in calo. Operatori in attesa del report di oggi sulla produzione industriale USA e sul settore manifatturiero di New York. Anche l’Argento sempre in calo, mentre recupera qualche punto percentuale il Rame.
Prezzo Oro: conseguenze dell’eventuale rialzo dei tassi USA
La quotazione del metallo giallo sta subendo una forte pressione dei mercati da diverse settimane. Gli investitori sembrano mostrare convinzione nei confronti delle prossime mosse della Federal Reserve, probabilmente volte al rialzo dei tassi di interesse USA.
Il valore della moneta statunitense e il prezzo del bene prezioso è, storicamente, inversamente proporzionale. L’apprezzamento del dollaro sta dunque determinando il forte calo per la domanda dell’oro. E il divario potrebbe aumentare proprio con il rialzo dei tassi. A ciò si aggiunge un’economia americana in crescita e la probabile vittoria di Hillary Clinton alle prossime elezioni presidenziali.
Tuttavia, secondo ciò che ha sempre dichiarato Janet Yellen riguardo la politica monetaria per gli USA, gli ultimi dati rilevati, seppur indicano una crescita, non attestano un’economia forte. Potrebbe dunque non essere un momento adatto per prendere provvedimenti.
Molti analisti non prevedono una situazione drammatica per l’oro nel prossimo futuro. D’altro canto, l’esempio dello scorso anno dimostra che non bisogna avere paura degli interventi della FED. Dopo il rialzo dei Fed Funds del Dicembre 2015, la quotazione del metallo giallo crebbe sensibilmente da 1.060 a 1.300 dollari l’oncia.
Credit Suisse: l’oro tornerà sopra i 1.400 dollari
La banca d’affari svizzera è una delle principali sostenitrici del rialzo della quotazione del metallo giallo. Secondo l’istituto, nel 2017 vedremo il bene prezioso risalire a 1.400 dollari l’oncia.
Le prospettive positive si basano su diversi elementi. Oltre alle aspettative sul rialzo dei tassi, sono state prese in considerazione le persistenti incertezze dei mercati, la preservazione dei patrimoni delle banche centrali e le offerte da parte delle miniere.
In una pubblicazione ufficiale di Credit Suisse si legge che: “Sebbene l’oro sia risceso recentemente a circa 1.250 dollari vediamo un buon supporto a 1.210 dollari con il mercato che sconta una probabilità del 100% di un rialzo dei tassi a dicembre, ma facciamo notare che i nostri esperti del reddito fisso non si aspettano alcun rialzo fino al maggio del 2017”.
E’ probabile dunque che il prezzo oro possa registrare un rally già dalla prossima riunione della FED. O comunque se le contingenze interne e globali mostreranno la possibile riduzione delle probabilità di un rialzo dei tassi.