L’ultima seduta di mercato ha dato vita ad un vero e proprio balletto per la quotazione del metallo giallo. Come si può osservare dal grafico, il prezzo oro ha subito diverse oscillazioni, fino a toccare quota 1.283,65. Salvo poi ritracciare sul finale e chiudere a 1.275,50, in rialzo dello 0,47%. Complessivamente, la settimana di mercato ha fatto guadagnare all’asset 6 punti percentuali. Alla base di questa tendenza anche l’attuale debolezza del dollaro che gli analisti imputano ad una tipica condizione pre elezioni. Inoltre, la questione del rialzo dei tassi di interesse USA genera ancora una forte incertezza.
Prezzo Oro: e se vincesse Trump?
Per quanto i sondaggi vedono la candidata democratica staccare di molto il rivale repubblicano, non è totalmente da escludersi che l’8 Novembre la situazione possa ribaltarsi.
L’esito delle elezioni presidenziali statunitensi avrà certamente degli effetti significativi sui mercati. In particolar modo, chiaramente, sul dollaro. Essendo l’oro il bene rifugio per eccellenza, scelto in condizioni di forte stabilità finanziaria, le conseguenze potrebbero farsi sentire anche sulla materia prima.
Tanto più che oro e biglietto verde viaggiano, storicamente, quasi sempre in controtendenza.
In caso di vittoria, Hillary Clinton proseguirebbe il programma politico ed economico del suo predecessore. Senza sconvolgere troppo l’equilibrio dei mercati.
Come invece è noto, Donald Trump ha creato un programma diametralmente opposto a quello della rivale. Ciò significa che, se fosse il candidato repubblicano a sedere alla Casa Bianca, diversi equilibri mondiali potrebbero essere sconvolti.
In un contesto di questo tipo, il metallo giallo schizzerebbe alle stelle. La maggior parte degli investitori infatti sceglierebbe senz’altro un asset più sicuro del dollaro.
Complessivamente, una cospicua salita del bene prezioso è comunque prevista nel 2017. In particolar modo quando i tassi reali prevarranno sul rialzo che, molto probabilmente, FED imporrà agli attuali tassi di interesse.
Federal Reserve: perché alzare i tassi a Dicembre?
Le ultime settimane di mercato hanno ruotato soprattutto attorno alle decisioni di Janet Yellen e colleghi. In particolare, si discute da mesi su un possibile rialzo dei tassi di interesse USA.
La Federal Reserve, di fatto, non ha ancora preso alcuna decisione. Tuttavia, le possibilità che il rialzo possa avvenire a Dicembre sono salite all’83%. Ma perché proprio ora?
Le basi ci sono tutte. L’inflazione è vicina al 2%. L’economia cresce. Aumenta il numero degli occupati e sale il costo del lavoro. Ma soprattutto, gli investitori si fidano ancora di FED e l’istituto non mancherà di intervenire, prima che sia troppo tardi. La mossa, fatta ora, avrebbe un senso. Purché si proceda con un rialzo graduale.
Prezzo oro dunque pronto ad un nuovo giro di altalena. Il ballo è appena iniziato.