Nuova fiducia degli investitori sul greggio. Dall’apertura odierna dei mercati si registrano diverse oscillazioni. Dopo aver superato i 50 dollari al barile stamattina, attualmente il prezzo petrolio è a 48,40. Diverse compagnie petrolifere hanno rivisto al rialzo i propri prezzi. Tamoil ha aumentato di un centesimo la distribuzione di benzina, gas e GPL. Così come anche la Esso. Total Erg ha invece fatto registrare un rialzo dello 0,5 cent. Analisti usano però ancora cautela nei confronti dell’accordo Opec che manca ancora di passi concreti.
Prezzo petrolio: ottimismo affrettato?
Il greggio torna ai livelli di metà agosto sotto l’effetto degli accordi raggiunti dai membri dell’Opec per alcuni tagli alla produzione giornaliera dell’oro nero. La scorsa settimana i mercati hanno accolto bene la notizia, salvo poi frenare difronte a diversi dubbi.
Dopo una settimana dall’annuncio, per il greggio si può parlare di un buon rialzo complessivo. Tuttavia, molti scettici continuano a credere che l’ottimismo sia affrettato.
In effetti, gli unici fatti concreti non fanno prevedere una situazione facile. Innanzitutto, i membri dell’Opec si riuniranno solo il 30 Novembre, a Vienna, per stabilire i termini dell’accordo. Dopo Algeri, inoltre, l’Arabia Saudita ha dato dei segnali negativi, mentre l’Iran, per le prossime settimane, ha annunciato ancora un aumento della produzione.
La svolta “epocale” annunciata nei giorni scorsi non avrebbe dunque delle basi solide. A destare le maggiori perplessità sono anche le condizioni difficili in cui verte il Regno Saudita. In sostanza, una politica di austerità è necessaria per rimettere in sesto i conti pubblici. La conclusione è che il Paese, tra quelli membri, sarebbe l’unico a trarre dei vantaggi dalla bozza di proposta redatta ad Algeri.
Iran: tra aumenti e furti
Il Managing Director della National Iranian Oil Company ha annunciato che l’Iran ha raggiunto la produzione di 4 milioni di barili di greggio al giorno. Ciò ha permesso a Teheran di mantenere la sua quota del 14% all’interno dell’Opec.
Ali Kondor, però, ha anche dichiarato che: “La nostra capacità di produzione di petrolio dovrebbe raggiungere 5,2 o 5,7 milioni di barili al giorno”, e ciò sarebbe in controtendenza rispetto ai tagli previsti dall’accordo di Algeri. Il tutto avviene a meno di un anno dalla fine delle sanzioni nucleari.
Nel frattempo, Hamid Hosseini (esponente della Camera di commercio, industria, miniere e agricoltura dell’Iran) avrebbe denunciato i Paesi vicini per appropriazione illecita di diversi miliardi di dollari di greggio iraniano.
Prezzo petrolio che dunque continua a risentire delle problematiche dei paesi produttori. In attesa di capire anche come si comporteranno gli USA nel prossimo futuro.