Apertura odierna dei mercati in calo per le principali Borse Europee. Londra in calo dello 0,23%, Milano perde lo 0,48%, Francoforte lo 0,95% e infine Parigi cede l’1,04%. In questo panorama, causato soprattutto dalle indiscrezioni sul possibile stop all’acquisto dei titoli da parte della BCE, il prezzo petrolio cresce, in controtendenza con gli altri comparti. Il Brent è attualmente sopra i 51 dollari al barile, mentre il greggio americano supera di poco i 49.
Prezzo petrolio: toccati i massimi da Giugno
Gli investitori oscillano tra cautela e attesa nei confronti del greggio. A breve, dovrebbero essere pubblicati i dati settimanali sulle scorte USA. Nel frattempo, l’oro nero corre e tocca i massimi degli ultimi quattro mesi.
Il report settimanale dovrebbe essere pubblicato alle 16:30 (ora italiana). Gli analisti prevedono un aumento di 2,56 milioni di barili.
I dati riguarderanno anche i prodotti raffinati. Per la benzina si prevede un aumento di 702.000 barili. Per il combustibile da riscaldamento e il gasolio si prevede la discesa delle scorte a 700.000 barili.
Già ieri l’American Petroleum Institute aveva dichiarato che, al 30 Settembre, le scorte di greggio statunitensi sono scese di 7,6 milioni di barili.
Il sentiment degli investitori nei confronti dell’oro nero sembra ancora condizionato dall’accordo Opec raggiunto nei giorni scorsi. Permane lo scetticismo sulle modalità di attuazione del piano dei tagli alla produzione. Tuttavia, per il momento la fiducia nelle intenzioni dei 14 membri Opec non è crollata.
Si attende la riunione dei vertici del 30 Novembre a Vienna. Si ricorda anche che l’invito al taglio della produzione verrà esteso anche ai Paesi non Opec e occorrerà capire anche come si muoveranno questi ultimi.
Caso Nigeria: attestato il furto di 17 miliardi di dollari di greggio
Nel frattempo, continua a tenere banco il problema del petrolio in Nigeria. Il governo africano avrebbe infatti denunciato il furto di 17 miliardi di dollari di petrolio e gas naturale. La malefatta sarebbe avvenuta tra il 2011 e il 2014.
Sono state accusate diverse società petrolifere internazionali. Tra queste, l’americana Chevron, l’olandese Shell e l’italiana Eni. Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha avviato un’azione legale contro le aziende sospettate. Il processo si aprirà Venerdì.
Sia Eni che Chevron hanno dichiarato che le suddette accuse sono del tutto infondate. Shell, all’insegna della diplomazia, ha confermato che continuerà a fare affari con la Nigeria, nel rispetto della legge.
Intanto il prezzo petrolio in Borsa continua le buone prestazioni dell’ultimo periodo. L’acquisto del greggio viene consigliato sia a breve che a lungo termine.