Riparte in discesa la settimana del greggio in Borsa. Alla riapertura del mercato asiatico, prezzo petrolio in ribasso dello 0,43%, con quotazione attualmente a 50,63. Venerdì l’asset aveva fatto registrare un ulteriore aumento. Il WTI aveva guadagnato 35 cent, mentre il Brent 53, salendo dell’1,03%. A supportare l’oro nero ancora la Russia, con il ministro dell’energia Novak pronto a presentare una proposta di congelamento. L’accordo Opec continua a generare dubbi e la quotazione del greggio ne risente da settimane. Continue oscillazioni, ma la svolta potrebbe essere vicina.
Prezzo Petrolio: gli USA non parteciperanno agli accordi
Come molti esperti hanno già fatto notare, per poter funzionare, l’accordo Opec necessita della “benedizione” anche dei Paesi produttori esterni all’organizzazione. Per tale motivo, grande attenzione è stata data alla Russia.
Sul fronte Stati Uniti, il Ministro dell’energia dell’Arabia Saudita Al Falih ha però dichiarato che la potenza americana non verrà invitata a partecipare all’accordo.
Attualmente, gli USA si trovano al terzo posto tra i maggiori produttori mondiali di greggio. Dopo il Regno Saudita e la Russia. La conferma di Al Falih è giunta a seguito dell’incontro di ieri con il suo omologo russo Alexander Novak.
Si tratta di un dietrofront rispetto a quanto emerso ad Istanbul il 12 Ottobre. Non sono ancora chiare le motivazioni di questa esclusione. Né quanto questa decisione influenzerà la possibile riuscita dell’accordo.
Taglio alla produzione: l’Iraq ci ripensa
Da quanto emerge dalle indiscrezioni dell’ultima ora, l’Iraq ha chiesto l’esclusione dal patto Opec per il taglio alla produzione di petrolio. Le voci sono state raccolte dal Wall Street Journal nel fine settimana.
Attualmente, lo Stato iracheno produce 4,77 milioni di barili di greggio al giorno ed è uno dei maggiori produttori di oro nero all’interno dell’organizzazione Opec. Se la notizia venisse confermata, risulterebbe alquanto difficile pensare alla riuscita dell’accordo.
Molti dei dubbi sul patto, infatti, derivano dalla spartizione delle quote del taglio. La Russia vuole partecipare, ma solo congelando e non attuando un taglio alle proprie estrazioni. Iran e Venezuela si sono già tagliate fuori. L’Arabia Saudita, principale sostenitrice dell’accordo, si trova tuttavia in una condizione di grave crisi finanziaria e un taglio alla produzione peggiorerebbe la situazione.
I Paesi membri dell’Opec si riuniranno ancora il 30 Novembre a Vienna. In questa occasione dovrebbe emergere se l’accordo si farà o meno. I negoziati sono iniziati già dopo Algeri. Tuttavia, dopo Istanbul, è stato chiaro quanto la situazione non sia affatto sotto controllo.
Prezzo petrolio che dunque potrebbe risentire di questi fatti in questa prima giornata di mercato della settimana. In attesa di ulteriori notizie.