Prezzo Petrolio oggi 25 Ottobre: forte frenata

All’apertura dei mercati odierna il greggio fa registrare una brusca frenata. L’Iraq si tira indietro dall’accordo Opec e ciò ha generato la contrazione della fiducia degli investitori sull’asset. Prezzo petrolio che attualmente rimane sopra i 50 dollari al barile, ma in rallentamento. Il Brent perde lo 0,37%, mentre il WTI lo 0,73%. La notizia della presa di posizione irachena era già trapelata ieri. Baghdad non ha intenzione di aderire né al taglio né al congelamento. Il Paese sta ancora cercando di recuperare dopo le sanzioni per il nucleare.

Prezzo Petrolio oggi 25 Ottobre forte frenata

Prezzo Petrolio: la situazione tra i membri dell’Opec

La posizione assunta dall’Iraq complica le cose. Peraltro, sul patto tra i paesi produttori di greggio pesavano già forti dubbi. Domenica, mentre Arabia Saudita e Russia discutevano il possibile programma, i funzionari iracheni hanno ribadito di non avere intenzione di far parte dell’accordo.

L’Iraq è il secondo maggior produttore tra i membri dell’organizzazione. Secondo il governo iracheno, è il Regno Saudita a doversi fare carico del taglio.

L’Opec si avvicina intanto alla riunione del 30 Novembre, senza però alcuna certezza che l’accordo possa essere ratificato. Già altri membri infatti, fin dall’inizio, hanno chiesto l’esenzione.

Non sono pochi dunque gli analisti e gli osservatori che prevedono il flop delle trattative. Gli esperti temono che se l’accordo non ci sarà, la produzione di greggio potrebbe salire dai 33 milioni di barili al giorno attuali, a 34 milioni.

Non è escluso nemmeno il picco di 35 milioni, qualora i conflitti tra Nigeria e Libia non dovessero risolversi. Con queste prospettive, la quotazione dell’oro nero rimarrebbe sotto pressione e i prezzi non riuscirebbero a salire.

Greggio: obiettivo stabilità

Sono almeno due anni che produttori, distributori e acquirenti stanno cercando di individuare le mosse giuste da compiere per salvare la quotazione del greggio. Lo scopo, chiaramente, è quello di ridare stabilità ai mercati. Nella situazione globale attuale, tale obiettivo non è semplicemente una volontà, bensì una necessità.

Tuttavia, ogni sforzo fatto fino ad ora sembra essere stato vano. Dopo la riunione dei membri Opec ad Algeri si erano riaccese le speranze. Ma man mano che ci si avvicina alla data del possibile accordo sul taglio alla produzione, il patto perde pedine pezzi importanti. E il puzzle ora rischia davvero di non poter essere completato.

Prezzo petrolio che dunque continua a dover fronteggiare la pressione degli investitori, in un clima di pesante sfiducia.

Autore dell'articolo: Redazione

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