Prezzo Petrolio oggi 28 Ottobre: greggio sotto i 50

Resta sotto i 50 dollari al barile la quotazione dell’oro nero. Borse deboli in attesa dei dati sul PIL USA. Nel complesso, il prezzo petrolio fa registrare un aumento, pur rimanendo comunque sotto i massimi del periodo. WTI guadagna 4 centesimi nella seduta odierna di mercato, il Brent si apprezza di 5 centesimi. Nel frattempo, l’Opec ribadisce la disponibilità a tagliare la produzione del 4%, ma la notizia non convince gli investitori. Nuova riunione dei membri nel weekend, che anticipa il meeting di Novembre a Vienna.

Prezzo Petrolio oggi 28 Ottobre greggio sotto i 50

Prezzo petrolio: continuano i colloqui tra Russia e Opec

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha riferito che il Ministro dell’Energia Alexander Novak sta partecipando ad intensi colloqui con i colleghi dei Paesi Opec. L’obiettivo degli incontri è la stabilizzazione del mercato del petrolio.

Come è noto, la cooperazione bilaterale è volontà sia della Russia che dei Paesi produttori. Tuttavia, vi sono diversi problemi da risolvere prima dell’incontro a Vienna. Primo tra tutti la spartizione delle quotazioni del taglio. Novak, peraltro, ha già comunicato che la Russia intende collaborare congelando la produzione, ma non tagliando.

Nei giorni scorsi, anche il Ministro dell’Energia del Venezuela si è recato a Mosca per un colloquio con il suo pari russo. Nicolas Maduro avrebbe discusso con Novak alcuni dettagli dell’accordo. Fino ad oggi, però, il Venezuela rimane tra i Paesi che hanno chiesto l’esenzione al taglio. Insieme ad Iraq e Iran.

L’Opec ha nel frattempo comunicato che dopo le elezioni USA l’organizzazione deciderà se invitare o meno all’incontro di Novembre i nuovo Presidente.

Compagnie petrolifere: Total cresce, Eni in rosso

Sul fronte delle grandi multinazionali che si occupano di greggio, la compagnia francese Total ha riportato utili trimestrali migliori del previsto. Per la fine del 2016 si prevedono entrate complessive per 2,7 miliardi, contro i 2,4 miliardi previsti. L’azienda è riuscita ad ottenere questi risultati grazie ad un ottimo piano di riduzione dei costi. Nonostante la quotazione del greggio in calo.

Eni, invece, chiude il terzo trimestri con un buco di 480 milioni di euro. Le cause sono da attribuirsi alla debolezza del prezzo petrolio che ha portato la divisione E&P a minori risultati. Ma anche la produzione in Val d’Agri, fermata e oi riavviata solo in Agosto. Anche in Borsa il titolo dell’azienda soffre. Secondo gli analisti, la società potrebbe tagliare il dividendo.

 

Autore dell'articolo: Redazione

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