Prezzo Petrolio oggi 31 Ottobre: greggio in picchiata

Sembrano svanire completamente le speranze per la riuscita dell’accordo Opec e la quotazione del greggio va giù alla riapertura odierna dei mercati. Prezzo Petrolio sempre sotto i 50 dollari al barile. WTI e Brent perdono rispettivamente dieci e undici centesimi. Il vertice a Vienna tra i membri dell’organizzazione non ha definito alcun dettaglio per il taglio alla produzione. Ruolo chiave quello dell’Iran: il Paese si è schierato non solo contro il taglio, ma anche contro il congelamento. Produttori non Opec non hanno preso alcuna iniziativa, dichiarando che occorre prima un patto tra i paesi membri.

Prezzo Petrolio oggi 31 Ottobre greggio in picchiata

Prezzo Petrolio: accordo solo sulla carta

Che fosse un patto solo di facciata gli analisti e gli investitori lo avevano già intuito. Gli incontri del fine settimana hanno dimostrato la validità dello scetticismo generale che si era creato attorno al taglio della produzione proposto dall’Opec.

I produttori si sono bloccati nella fase della suddivisione delle quote di estrazione. Praticamente nessuno è disposto a diminuire la produzione. Iran su tutti.

Alla luce di ciò, si prevede che la quotazione del greggio possa scendere fino a 47 dollari al barile. Attualmente, WTI e Brent oscillano rispettivamente attorno alle quote 49 e 48 dollari.

La discesa dell’oro nero ha spinto i listini asiatici ed europei al ribasso. Ancora Milano fanalino di coda che cede lo 0,7%. Parigi, Londra e Francoforte vanno giù dello 0,4%.

Mercati in generale piuttosto in ansia per le elezioni USA. Si attende poi la riunione in settimana dei vertici della Federal Reserve. Sale l’inflazione in Europa, mentre la Borsa asiatica è sempre debole. Ne giovano tutte le materie prime, principalmente l’oro.

Opec: cosa è accaduto a Vienna?

Oltre diciotto ore di negoziati tecnici per un nuovo nulla di fatto. Stesso risultato di Istanbul dei giorni scorsi. L’unica cosa su cui i membri dell’Opec sono riusciti ad accordarsi è la promessa di continuare i negoziati per altri 30 giorni, fino al nuovo incontro, sempre a Vienna.

Oltre ai membri dell’organizzazione, si sono uniti ai negoziati anche diversi rappresentanti di Azerbaijan, Brasile, Kazakistan, Messico, Oman e Russia.

Il dietro le quinte mostra uno scontro soprattutto tra Russia, Iran, Iraq e Arabia Saudita. Ognuno cerca di mantenere le proprie quote, cercando di convincere gli altri a diminuirle.

In particolare Teheran ha fatto sapere di non voler ridurre la propria produzione di greggio e di voler anzi far salire le estrazioni a oltre 5 milioni di barili al giorno. Tornando così ai livelli antecedenti le sanzioni internazionali contro il nucleare.

Prezzo Petrolio in balia dei controversi rapporti tra i Paesi produttori. In 30 giorni sarà necessario trovare una soluzione, per evitare il crollo definitivo.

Autore dell'articolo: Redazione

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