Nuovo studio dell’Istituto nazionale di Statistica: l’Istat questa volta ha concentrato la sua attenzione sui contratti nazionali di lavoro. L’ente statistico italiano ha evidenziato come i contratti collettivi nazionali di lavoro siano attivi per il 62.8% degli italiani occupati, ad essi corrisponde il 59.8% del monte retributivo osservato. Altro dato interessante è l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie: a dicembre 2010, questo indice è aumentato dello 0.1% rispetto al mese precedente, mentre l’aumento sale all’1.7% se prendiamo in considerazione dicembre 2009. In media, nel 2010 abbiamo assistito ad un aumento della retribuzione oraria pari al 2.2%, rispetto all’intero 2009. L’incremento delle retribuzioni – fa notare l’Istat – si mantiene superiore a quello dei prezzi al consumo.Tornando ai contratti collettivi, il 2010 ha portato la firma di ben 28 contratti, che corrispondono a poco meno di 3.5 milioni di lavoratori dipendenti, per un monte retributivo pari al 25.4% di quello totale. “Tradizionalmente, dicembre è il mese di scadenza di numerosi contratti. Ove non avvenissero rinnovi la quota (in termini di monte retributivo contrattuale rispetto al totale osservato nel dicembre 2005) dei contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore, da gennaio 2011 risulterebbe pari al 41,0 per cento, in riduzione rispetto a quella osservata a dicembre 2010 (59,8 per cento). Alla fine del primo semestre 2011 si osserverebbe per tale quota un ulteriore lieve calo (al 40,8 per cento)” si legge nella nota Istat.
Pietro Gugliotta